
di Claudio Roselli
Il dottor Francesco Di Marzo, attuale responsabile dell’unità di chirurgia, cesserà il suo rapporto con l’ospedale della Valtiberina non appena arriverà il sostituto, anche se provvisorio. È questa la rassicurazione che Antonio D’Urso, direttore generale della Asl, ha dato al sindaco Fabrizio Innocenti e all’assessore alla sanità del Comune di Sansepolcro, Mario Menichella, nell’incontro avuto giovedì 23 dicembre scorso. Come noto, il dottor Di Marzo (nella foto) – arrivato nella primavera del 2020 – ha vinto un concorso che lo riporterà dall’altra parte della Toscana, in provincia di Massa Carrara e sotto questo profilo la continuità sarà garantita: verrà conferito un incarico, fino all’espletamento del bando per il concorso che definirà il nuovo titolare dell’unità operativa.
Se pertanto da un lato tutto sembra a posto, è dall’altro che sorgono i problemi: parliamo dei medici di base, o di famiglia, come ancora si usa dire. "Non è questione di volontà, né di costi, ci ha detto il dottor D’Urso: il vero problema è che i medici non si trovano – dichiara l’assessore Menichella – e si tratta di una questione fondamentale, perché all’orizzonte vi è un altro pensionamento a Sansepolcro. I massimali di pazienti in carico sono già stati alzati e i professionisti sono oberati di lavoro".
Ma perché tanta difficoltà nel trovare medici? "E’ una carenza strutturale perché riguarda un po’ tutto il territorio regionale". E’ opportuno ricordare, al proposito, che già l’handicap si era manifestato in agosto, con un primo collocamento a riposo. Ora – sottolinea Menichella – a primavera, o comunque fra qualche mese, un altro medico arriverà al termine del suo percorso professionale e quindi gli effetti saranno ancor più evidenti; il parametro stabilito arriva a un massimo di 1800 utenti, che però a questo punto rischia seriamente di salire per motivi di forza maggiore".
Stesso discorso anche per i medici dell’ospedale: non è facile reperirli. Meno male che il pediatra verrà rimpiazzato e che in gennaio arriverà una nuova dottoressa. Dell’ospedale e del livello dei servizi offerti più in generale, con un esplicito riferimento al timore di un depotenziamento, si è occupato anche il consigliere regionale Marco Casucci attraverso una interrogazione nella quale, oltre che alla scarsità di organico, si fa riferimento anche al ripristino del reparto di rianimazione. Senza dimenticare che anche nelle zone di montagna (Badia Tedalda e Sestino) vi è di fatto un unico medico.