CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

"Il disastro aereo è colpa nostra" Boeing risarcisce la famiglia Spini

Svolta nel processo per il velivolo di Ethiopian Airlines precipitato nel marzo del 2019 ad Addis Abeba con i due volontari i a bordo. A causare la tragedia è stato il funzionamento difettoso del software

di Claudio Roselli

Si profila un risarcimento milionario per i quattro figli di Carlo Spini e Gabriella Viciani, anche se nessuna cifra servirà ad alleviare il dolore per la perdita dei genitori nella terribile sciagura aerea del 10 marzo 2019 in Etiopia. La Boeing ha infatti ammesso le proprie responsabilità per l’incidente del 737 Max della Ethiopian Airlines, che si schiantò su un terreno arido poco dopo il decollo da Addis Abeba, provocando la morte di tutte e 157 le persone a bordo. Di queste, otto erano italiane, fra le quali i due coniugi di Sansepolcro – entrambi di 77 anni – che da volontari si stavano a recando a Giuba, capitale del Sudan del Sud, per completare i lavori che avrebbero portato all’inaugurazione di un nuovo ospedale.

A causare la tragedia, il funzionamento difettoso del software, al quale è stata imputata la perdita di controllo del volo 302, per cui l’aereo era in una "condizione pericolosa" per poter volare: questa la versione agli atti del tribunale depositati nella corte federale di Chicago, città nella quale ha sede la Boeing, che ha riconosciuto di aver costruito con una condizione non sicura, alla base di quanto poi è accaduto e che ha anche scagionato da colpe sia i propri piloti, sia due dei fornitori di Max coinvolti della fabbricazione del velivolo. La richiesta degli avvocati è comprensiva di un accordo vincolante, firmato da quasi tutte le famiglie che quel giorno, una domenica, hanno perso i propri congiunti; in base a quanto stabilito, la quantificazione dei danni compensativi per ogni richiesta di risarcimento spetterà a un organismo di mediazione o un tribunale dello Stato dell’Illinois. Il criterio sarà insomma quello di una compensazione adeguata per ogni famiglia, che avrebbe concordati nel non pretendere indennizzi punitivi. Vi è comunque la possibilità, per ciascuna di esse, di chiedere un processo per arrivare ad accordi attraverso una mediazione con Boeing.

Questi, dunque, gli ultimi sviluppi di una tragedia che – assieme in primis ai figli Andrea, Francesco, Marco ed Elisabetta – aveva gettato nello sconforto l’intera comunità di Sansepolcro. Anche nella vita professionale, marito e moglie erano sempre stati al servizio degli altri, Carlo Spini nel ruolo di medico dell’ospedale e Gabriella Viciani in quello di infermiera.

A Giuba, i due si stavano recando assieme a Matteo Ravasio, l’altro volontario dell’associazione Africa Tremila deceduto assieme a loro. Quel volo, iniziato alle 8.38 di mattina, durò soltanto sei minuti, con la scomparsa dell’aereo dai radar.

Le bare di Carlo a Gabriella fecero ritorno a Sansepolcro dopo oltre sette mesi, il 16 ottobre, giorno nel quale si era tenuta la cerimonia funebre in una cattedrale gremita di gente per dare l’ultimo saluto a chi aveva dato la vita per creare un qualcosa di importante in favore delle persone più bisognose. E soltanto con Africa Tremila, la coppia biturgense lo stava facendo da 16 anni.