Graziano scosso: "Ma affronterò tutto con fede". Sollievo Mirco: "Ma dov'è Guerrina?"

Il frate all'avvocato assicura: "Vado avati sereno verso ciò che mi aspetta". Il marito della scomparsa parla con la famiglia: "Bene così"

Mirco con il suo avvocato dopo la sentenza

Mirco con il suo avvocato dopo la sentenza

Arezzo, 21 febbraio 2019 - «Accettiamo il verdetto: ora aspettiamo solo che una corte più alta venga a correggerlo». Lì per lì l’avvocato Riziero Angeletti sembra affidarsi non alla giustizia dell’uomo ma a quella di Dio, quasi facendosi trascinare dall’imputato più particolare della sua vita. Ma è solo un momento. «Ci sono gli elementi per andare alla Corte Europea».

Lo andranno a dire anche a padre Graziano: lo sente in diretta Tv, il microfono da una parte e la cornetta dall’altra, a collegarlo con il convento dei premostratensi. «E’ provato, è molto provato» sussurra, scosso dalla reazione del suo assistito. «Però ha detto che andrà serenamente verso quello che lo aspetta: sicuro della fede e della sua innocenza».

No, Graziano barcolla ma non molla. Il terzo grado spazza via la speranza che lo ha tenuto in piedi finora. Ma rafforza la soddisfazione di Mirco Alessandrini, il marito di Guerrina. «Penso solo alla mia famiglia, a mio figlio». Anche lui li ha appena sentiti, sul filo di un altro telefono. «Bene così, mi hanno detto». Ma anche per lui il gusto diventa retrogusto. «Però mi manca mia moglie: e mi manca sapere dove sia finita».

Aspetta da Graziano ciò che gli chiede da mesi: una risposta, un luogo. Ma per ora si accontenta di avere non un corpo, non una lapide su cui piangere ma almeno un colpevole. Quel colpevole che secondo Angeletti può ancora giocarsi le sue carte. «Sono stati violati i diritti della difesa: l’ho detto nei gradi precedenti di giudizio e lo ripeto ora».

Come? Via Rai e giornali rilancia quella verità che l’esito giudiziario ha appena travolto. «Non sono stati sentiti sette testimoni chiave, quelli che avevano visto Guerrina in un altro orario rispetto a quello ipotizzato dalla Procura. Non è stato ammesso il nostro consulente tecnico perché, dicono, non erano chiare le circostanze su cui avrebbe riferito. E’ stata fatta un’indagine parziale».

Di parere completamente opposto l’avvocato di parte civile Nicola Detti, fianco a fianco con Mirco. «Giustizia è stata fatta: e devo ringraziare la Procura di Arezzo per l’indagine difficile e coraggiosa che ha fatto». Nella notte romana ringraziamenti e delusioni si incrociano. Mentre inizia il conto alla rovescia per il trasferimento in carcere del religioso. Breve, le manette scattano durante la notte, come Angeletti aveva ipotizzato.

Angeletti, affiancato dal collega Zacheo. Insieme proveranno a scrivere un’altra pagina di questa storia, ma sanno benissimo che mai come stavolta sarà tutta in salita. Mentre la notizia della condanna rimbalza come una freccia in Valtiberina, a Ca’ Raffaello, tra le strade che hanno ospitato l’amicizia tra quel frate nero e una famiglia e poi tutte le fasi di questa tragedia. Le luci sono accese, i televisori anche, nessuno si vuole perdere l’ultima puntata. Sullo sfondo di quel bosco che forse continua a tenere stretto ciò che resta di Guerrina. E l’ultimo mistero di una storia sbagliata.