LUCA AMODIO
Cronaca

"Gli obiettivi per il nostro paese". Giovani, sicurezza e aziende. La discesa in campo di Paolini

La candidata della lista civica "Cantiere Foiano" parla di cosa farebbe se diventasse sindaco

"Gli obiettivi per il nostro paese". Giovani, sicurezza e aziende. La discesa in campo di Paolini

"Gli obiettivi per il nostro paese". Giovani, sicurezza e aziende. La discesa in campo di Paolini

"Un domani mi piacerebbe essere chiamata sindaca, perché il linguaggio è importante e le parole esprimono concetti". A dirlo è Laura Paolini, professoressa di lettere alle superiori di Foiano e alla guida della lista civica "Cantiere Foiano" con cui alle amministrative di giugno sfiderà il centrosinistra e il vicesindaco uscente, Jacopo Franci. "Foiano 40 anni fa non era così: è rimasto al palo".

Professoressa, perché ha deciso di scendere in campo?

"Ho deciso di scendere in campo perchè il mio paese ha bisogno di un cambiamento, di un nuovo punto di vista. Che non è quello dell’amministrazione comunale di oggi. Tante donne hanno apprezzato la mia scelta, quella di fare un passo avanti in un mondo ancora troppo maschile".

La sua è una lista di destra o di sinistra?

"La mia è una lista civica, anzi all’inizio si è presentato come un movimento. Io ho lanciato la mia candidatura insieme ad un gruppo di civici che negli ultimi due mesi ha avuto un riscontro da parte di tante forze politiche (Lega, Italia Viva, Forza Italia e Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Movimento 5 Stelle, ndr) che ringrazio; ma hanno mostrato interesse anche cittadini legati alle sfera produttiva e al turismo".

Cosa non va a Foiano della Chiana?

"Siamo una realtà preziosa, siamo il centro della Valdichiana ma questo non trova un corrispettivo nei fatti: per fare qualche esempio, gli abitanti continuano a diminuire, siamo il paese con la più bassa natalità e il più basso reddito della provincia".

Foiano è un paese per giovani?

"Foiano è un paese di molti giovani ma ai quali non vengono date risposte. Il teatro è chiuso da venti anni e il cinema è chiuso da 30 anni. Ci sono pochi centri che consentono l’aggregazione tra i giovani: tolto il Carnevale non ci sono spazi per le nuove generazioni".

I punti principali del suo programma?

"La sicurezza, è la priorità. Non c’è a Foiano un vero e proprio controllo del territorio. Basta guardare l’abbandono dei rifiuti. Poi dobbiamo dare attenzione alle attività produttive, al commercio e all’artigianato, che negli anni è mancato. L’ultima carta che abbiamo giocato è l’Outlet ma dal quel momento, 25 anni fa, abbiamo sempre diminuito le nostre attività commerciali. Negli anni abbiamo perso la desiderabilità economica, 40 anni fa non era così".