Arezzo, 05 settembre 2024 – "Per fortuna che domenica scorsa non è piovuto….sicuramente sarebbe stata di nostra competenza anche questo!". Usa l'ironia l'associazione Rievocazione Storica di Montevarchi, intervenuta per la prima volta ufficialmente dopo gli incresciosi fatti che hanno riguardato il Gioco del Pozzo. Il presidente Antonio Melzi è poi entrato nello specifico, ricordando che l'associazione è attiva dal 1984 e, a parte una pausa di qualche anno per motivi contingenti, ed è stata per 35 anni protagonista dell’organizzazione di una manifestazione che nel corso di questi anni è diventata l’anima della festa del Perdono. "Il tutto con alterne vicende di risultati di pubblico e di interesse come tutte le cose umane, ma soprattutto nella sua caratteristica di attività frutto solo di volontariato, non professionale , non mirante ad alcuno scopo se non quello di valorizzare Montevarchi ed i montevarchini - ha spiegato Melzi - In tutti questi anni l’associazione ha sempre mantenuto un basso profilo, rispecchiante la propria personalità di gente che lavora generosamente, senza secondi fini, evita polemiche, non affetta da mania di protagonismo e cerca di offrire ai propri concittadini qualcosa di cui andare fieri".
L'associazione è poi intervenuta sui fatti di domenica. "Montevarchi ha toppato di brutto!!! ….è riuscita nell’esatto contrario, ha offerto uno spettacolo ignobile che, aldilà dell’atto incivile, ha trasformato un momento di gioia e di agonismo sportivo in una deludente brutta serata che ci ha ammutoliti! - ha spiegato - Non vogliamo neanche in questa occasione aprire polemiche gratuite e non costruttive, vorremmo soltanto cercare di far scaturire da questa incresciosa situazione la volontà di tornare indietro di 2/3 anni quando il gioco non mostrava segni di violenza gratuita e la volontà di vincere “per forza” e con la forza ma rimaneva nella sua azione “maschia, virile”...un gioco, di grande agonismo, ma che dopo finiva con il bere una birra insieme e con il prendersi in giro sugli sbagli altrui. Certo - ha aggiunto l'associazione - bisognava saper interpretare l’episodio dello scorso anno, che già era un segnale forte di un coinvolgimento distorto nel gioco, certo bisognava non minimizzare , ma addirittura enfatizzarne il significato, certo bisognava saper affrontare il problema , non egemonizzarlo, ma renderlo oggetto di condivisione, consultazione e discussione ...magari con chi lo aveva gestito da più di 30 anni ed era riuscito a non arrivare mai ad esasperare certe situazioni...avrà un significato? …. o sarà solo fortuna?...meglio emarginarla e non ascoltare i suoi suggerimenti? I fatti di questa edizione del Gioco del Pozzo - ha proseguito Melzi - sembrano dimostrare il contrario. Abbiamo progredito nell’escalation della violenza e nonostante l’azione ignobile e unanimamente deprecata, leggiamo ancora che cerchiamo rivalse e scusanti invece di vergognarsi di quello che abbiamo fatto, istigato a fare e permesso di fare". L'associazione ha poi comunicato che la commissione disciplinare propriamente detta non si è riunita.
"Quella di cui parla il comunicato del Comune era semplicemente un tentativo di dare soddisfazione a chi erroneamente si era rivolto altrove per richiedere l’applicazione del regolamento, ma evidentemente non ha ottenuto il risultato sperato e ha reagito, in maniera seppur apprezzabile, non consona alla situazione del momento". "In ultimo - ha concluso Melzi - l’associazione seppur non ritenendosi assolutamente responsabile della mancata disputa delle finali, ha deciso di corrispondere il rimborso del prezzo del contributo versato per l’accesso alle tribune a chiunque ne faccia richiesta".