Fortezza e Petrarca: avanti i lavori, sì al concordato Mbf

L'azienda potrà andare avanti con il suo interventi. La consegna della Fortezza prevista a febbraio

L'assessore Franco Dringoli

L'assessore Franco Dringoli

Arezzo, 30 ottobre 2014 - Hanno l’orologio dei lavori: e caricato la sveglia per febbraio. Ieri l’ennesimo sopralluogo è servito a fissare almeno il calendario, per Carnevale tutto sarà pronto. Tutto meno il Bastione del Belvedere, il cui percorso avrà tempi più lunghi ma i cui spazi non incidono sulla riapertura del complesso. Tutto: compresa la seconda porta di accesso, la contestata struttura in vetro e acciaio da posizionare al Soccorso, con tanto di ascensore e scala esterna. Tutto ma anche tutto appeso ad un filo. Almeno fino a ieri sera. Oggi arriva la lieta notizia con l'esito positivo del concordato che doveva stabilire se la Mbf potesse portare avanti il suo intervento o bloccarlo lì, sul traguardo, ad un passo dal filo di lana. Un concordato in continuità sul quale i creditori si sono pronunciati entro la mezzanotte: quindi già oggi la riserva è stata sciolta. Un passaggio decisivo. Con un sì e i lavori andranno ora avanti. E a trattenere il fiato per primo c'era Franco Dringoli, l’assessore su tutto o quasi, e che in un giorno solo si è giocato Fortezza ma anche Petrarca e Logge del Grano.

Forse per non pensarci ha passato la vigilia ad avvitare le chiodi ai tempi e aio passaggi finali. E che in effetti finali sono. In uno scenario sul quale si comincia finalmente a parlare anche di destinazioni: bar e ristoranti con grande spazio all’aperto tra le casine del Giardiniere e Fossombroni. Il palco per gli spettacoli è già montato, 400 metri quadrati. Ambienti nei quali potenzialmente estendere anche rami della Fiera e comunque dove ospitare expo non solo di tipo espositivo. Un’evoluzione stile Rocca Paolina a Perugia è una delle voci su cui lavora l’advisor nazionale che si sta occupando del marketing e delle prospettive degli ambienti. E proviamo a goderne un assaggio. L’ingresso principale resta quello sul Prato. La hall di ingresso, novità delle ultime ore, avrà oltre al percorso tradizionale anche quello di collegamento diretto con il Bastione della Diacciaia. Motivo? «Il pavimento romano ritrovato ha ancora dei tempi di scavo e recupero più complessi: questo by-pass consentirà di scavalcare il punto in sospeso per visitare l’intero spazio». Completato quindi il lotto 2, quello dei camminamenti. L’itinerario che costeggia tutta lastruttura, in un viaggio tra presente e storia: compresa l’illuminazione, dal basso ma anche con una fila di lampioncini per renderlo utilizzabile anche di notte.

Nel lotto «spazi aperti» è stato già montato e pavimentato il palcoscenico da 400 metri quadrati: un gigante, per un’area destinata ad eventi con migliaia dispettatori. Ora manca l’impiantistica, determinante a fare di una pedana un luogo di spettacolo, musicale o teatrale che sia. Così come tutta la Fortezza si concentrerà da qui a Carnevale sugli infissi, che una volta sistemato l’intervento strutturale, ci vogliono. Il lotto 4 della Diacciaia, pavimento romano e scelte della Soprintendenza a parte, avrà un salone grande, destinato ad eventi culturali, ma anche un percorso artistico, che comprende anche la Porta dell’Angelo. Lotto 3, il Bastione del Soccorso e della Chiesa. L’elemento più critico, la famosa struttura in acciaio e vetro con ascensore e scala esterna, sarà montata entro la fine di novembre. Il resto degli ambienti sono sistemati e pavimentati. A giorni inizierà la seconda fase di scavo intorno all’antica chiesa di San Donato in Cremona, il cui ritrovamento è stato uno dei più avvincenti di questo lungo lavoro. Nella zona ci sono i famosi spazi a catena, almeno sei grandi ambeinti, lì dove la gente si rifugiava durante la guerra.  Spazi potenzialmente da destinare anche ad expo. «Abbiamo considerato anche un possibile utilizzo per la Fiera o comunque per eventi espositivi» conferma Dringoli. In attesa del Belvedere i prossimi mesi saranno anche quelli delle coperture, dei lucernari, dele fuciliere: pensate ai ritocchi finali negli 80 metri quadri di casa vostra e moltiplicateli all’infinito. Un intervento complessivo da quasi 12 milioni di euro, oltre 2 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, 5 e mezzo dal Piuss e il resto da risorse proprie del Comune. Un impianto polivalente, da finire a febbraio e da attivare gradualmente entro il 2015. L’anno della «benedica»: ma anche quello in cui trasformare il contenitore in contenuto. O tutto, o quasi, sarà stato inutile.