Sicurezza: cala l'allarme droga, crescono i furti in abitazione

I dati del Viminale 2018: siamo fuori dalla Top ten dello spaccio ma ben dentro i primi venti posti. Oltre 1100 colpi in casa. Criminalità sotto la media del Paese

Lo spaccio di droga

Lo spaccio di droga

Arezzo,15 ottobre 2019 - Si allenta l’allarme droga, che aveva toccato punte altissime un anno fa quando Arezzo era risultata addirittura sesta in Italia per reati di spaccio e prima per crescita delle denunce? Erano i dati del Viminale 2017 (rielaborati dal Sole 24 Ore), gli stessi che nel 2018 classificano questa provincia fuori dalla Top Ten degli stupefacenti, anche se, ahinoi, la Top 20 resta un marchio che continua a gravare sugli aretini.

La situazione più pesante nell’indice locale della criminalità che per il resto è da provincia «babba» e tranquilla: sessantesimo posto in Italia, ben oltre la metà classifica, nella parte buona del tabellone, e penultimo in Toscana, dietro la solita Siena, capitale regionale della sicurezza. Unico punto dolente un altro classico, i furti in abitazione che tornano ad aumentare, sia pure di poco. Ma torniamo ai reati di droga.

Erano 92,30 ogni 100 mila abitanti dodici mesi fa (dati 2017), calano a 82,6 nel 2018, ultime cifre ufficiali del ministero degli interni disponibili, il che esclude tutto il 2019, compresa la Grande Retata del Pionta, che ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta nella lotta contro i pusher, soprattutto quelli di immigrazione. Può significare due cose: che già la repressione, dura, messa in atto al Pionta, Campo di Marte, Giardini del Porcinai e altri must dello spaccio, aveva ottenuto l’effetto di allentare la pressione oppure, almeno teoricamente, che è un po’ scesa la capacità di repressione delle forze dell’ordine e che quindi sono diminuite le denunce di un reato che, al contrario dei furti ad esempio, esiste nelle statistiche solo quando si riesce a procedere contro i pusher.

Più probabile la prima, visto l’impegno di polizia, carabinieri e quant’altri. Agli atti resta il calo di dieci punti che non è un toccasana ma che perlomeno dimostra un significativo miglioramento complessivo. Quanto rimanga da fare lo dice il diciottesimo posto nazionale, pur sempre nella parte peggiore del tabellone, addirittura sopra Palermo, che è una grande realtà metropolitana, ben lontani da Siena, novantunesima, con sole 37 denunce ogni 100 mila abitanti.

Ma è importante che il trend sia comunque in discesa, anche se resta il dubbio dell’interpretazione delle cifre: la vicina Perugia, notoriamente infestata dallo spaccio, figura solo al settantesimO posto. Che vuol dire: meno droga o meno repressione? Non ci sono dubbi, invece, quanto ai furti in abitazione. I colpi in casa sono ancora in aumento: 1106, uno dei dati più alti degli ultimi anni, per una media di 322 ogni 100 mila abitanti.

L’anno prima erano stati un migliaio per un dato di 303 ogni 100 mila residenti. E’ la conferma statistica dell’impressione visiva, cioè dei ladri che non mollano di un millimetro, anche la classifica è ancora relativamente tranquilla: quarantaseiesima piazza nazionale, ultima in Toscana, stavolta meglio di Siena. Il resto è fatto di un indice di criminalità nella media o sotto la media del paese.

Nessun omicidio, anche se poi il delitto c’è scappato ad agosto, tre tentati omicidi, 27 scippi denunciati (appena 8 ogni 100 mila abitanti), 74 rapine, che valgono il sessantaduedesimo posto italiano. Roba appunto da città e provincia che vivono in relativa sicurezza, anche se la percezione è diversa perchè chi sta benino vorrebbe star meglio. Resta quel buco nero della droga. Chissà che diranno i dati Viminale del prossimo anno, quando ci sarà dentro anche il repulisti al Pionta.