Delverde al posto di Buitoni: 20 assunzioni

Sostituita definitivamente l’insegna. Serve più personale nello stabilimento per far fronte alla grande richiesta di pasta dalla Germania

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di Claudio Roselli

Cambiata l’insegna nello stabilimento ex Buitoni. Arriva Delverde, ma con buone notizie. Per il punto biturgense l’azienda assume, fin da ora, 20 persone per far fronte alle vendite di pasta in continua crescita, soprattutto in Germania.

Se ne va dunque un marchio storico, ma arriva una ditta solida, che porterà benefici al territorio, proprio come tanti anni fa ha fatto la Buitoni. Proprio in questi giorni, è stata completata, sempre con il pennello, l’operazione di sostituzione con il logo Delverde, che da quasi un anno compare sulle confezioni di pasta secca. Il marchio Delverde appartiene a Newlat Food Spa di Angelo Mastrolia, quindi non vi è nemmeno una royalty da pagare.

La produzione procede spedita nella fabbrica biturgense, forte di un know-how consolidato: fra tutti i pastifici del gruppo, quello di Sansepolcro è l’unico a contare ben 13 linee, alle quali vanno aggiunte le 5 del reparto forno, da dove escono fette biscottate, melba toast e crostini dorati, con il marchio "Sansepolcro–Toscana". È cambiata insomma l’etichetta, ma all’atto pratico la situazione sta volgendo al meglio.

Successo delle vendite di pasta alimentare sul mercato tedesco, con un fatturato novembrino di 105 milioni di euro da parte della GmbH, ossia la controllata locale di Newlat; nello stesso mese del 2021, i ricavi avevano raggiunto gli 80 milioni, quindi il salto è stato piuttosto consistente e sotto il logo Delverde la pasta italiana ha raggiunto volumi da record, superando quindi quelli registrati con l’oramai vecchio marchio Buitoni. Ogni preoccupazione è stata spazzata via dai numeri. "Evidentemente – ha rimarcato Angelo Mastrolia – hanno vinto la qualità dei nostri prodotti e la visibilità che Delverde è stata in grado di guadagnarsi, ma dietro vi è stata una precisa strategia operativa e commerciale del gruppo".

Sono 380 le maestranze dello stabilimento che dal 1988 è in attività nella zona industriale "Alto Tevere – Santafiora" e che rimane il testimone di una tradizione locale iniziata 195 anni fa e tuttora in piedi. Come ai vecchi tempi, adesso si torna a parlare di assunzioni alla ex Buitoni: sotto questo profilo, Mastrolia ha già lanciato l’appello ai giovani del comprensorio, perché con i nuovi ingressi che sono in previsione il totale dei dipendenti potrebbe stavolta toccare i 400. Della Buitoni può rimanere un unico grande ricordo, concentrato nel museo di archeologia industriale a Palazzo Muglioni che però stenta nel decollare.