"Da Ubi a Intesa: i mille interessati vogliono sapere che succederà loro"

Fabio Faltoni (Fabi): "Nulla trapela nemmeno da Bper ma quale sarà il destino delle filiali aretine ex Etruria?".

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Vigili sul risiko bancario ma soprattutto sul nuovo toubillon che riguarderà filiali e dipendenti. Fabio Faltoni, segretario provinciale della Fabi, principale sindacato dei lavoratori di banca, torna a intervenire sul passaggio da Ubi a Intesa e ricorda che entro la fine dell’anno il nuovo cda dovrà provvedere "alla vendita di 532 filiali Ubi a Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Sembra semplice ma non lo sarà per niente. Basta limitarci alla provincia di Arezzo per capire quante, e di quale portata, siano le cose da mettere in chiaro".

I conti di Faltoni sono presto fatti: "Considerando Intesa, Ubi e Bper che qui da noi ha solo due sportelli, questa operazione industriale impatterà – in maniera diretta o indiretta - su quasi la metà dei duemila lavoratori di banca della provincia e su circa il 40% delle filiali presenti. E guardando a Ubi, non ci sono solo 36 filiali (Intesa ne ha 34), ma anche più di 350 dipendenti che lavorano negli uffici di Ubi e in quelli di Ubiss".

La preoccupazione non manca: "Abbiamo letto degli interessanti progetti che Intesa ha in ponte per alcune importanti zone del nord, nulla trapela per quanto riguarda Arezzo, dopo che ci sarà stata la vera e propria acquisizione. Ma nulla trapela nemmeno da Bper, tranne il numero di filiali Ubi che potrebbe comprare in Toscana; dopo aver letto numeri ben superiori, di recente abbiamo appreso che sarebbero 18 le filiali Ubi toscane che potrebbero passare a Bper. Ma è giusto usare il condizionale, fino a comunicazioni ufficiali".

Faltoni ribadisce la priorità del sindacato, che anche in questa integrazione è quella della "salvaguardia dell’occupazione e della mobilità territoriale, della tutela dei livelli contrattuali aziendali, oltre che del giusto riconoscimento delle professionalità dei lavoratori, di tutti i lavoratori dei tre gruppi bancari: Intesa, Ubi e Bper. Per questo, vogliamo cominciare a conoscere i progetti di Intesa e di Bper rispetto ad Arezzo, ad esempio: quante e quali filiali passeranno a Bper? Passeranno anche degli uffici territoriali? Come verrà valorizzato il centro direzionale di via Calamandrei? Che tipo di attività professionali o di lavorazioni sono previste ad Arezzo? E di Ubiss cosa si dice? e della rete di IwBank? Come verrà valorizzato tutto il personale coinvolto? Che idee ci sono sullo smart working? Quante assunzioni sono previste nella nostra provincia? Pur all’interno di un’operazione bancaria, finanziaria e assicurativa di stampo continentale, Arezzo si merita una particolare attenzione, per molti motivi. Noi siamo pronti, ora tocca alle banche scoprire le carte".