Svolta nella crisi Abb, ma è presto per cantare vittoria: ora entra in gioco la Regione. Nel lungo incontro tra azienda e organizzazioni sindacali che si è tenuto ieri in Confindustria ad Arezzo, le parti hanno trovato una convergenza di massima "verso la definizione di un accordo in sostituzione della procedura di licenziamento collettivo, che accoglie una buona parte delle richieste avanzate dai sindacati". Così si sono espresse in serate le Rsu di Abb E-Mobility, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil al termine della riunione fiume.
Dopo il tesissimo faccia a faccia di giovedì scorso, in cui la triplice aveva giudicato "insufficienti" le proposte della società, adesso si può affermare con le dovute cautele che il pericolo rappresentato dai 33 licenziamenti sembra scongiurato. "Rimangono alcuni aspetti da concretizzare - hanno sottolineato i sindacati confederali in una nota - che sposteranno la discussione presso la sede istituzionale della Regione Toscana". I lavoratori di Abb E-Mobility avranno maggiori dettagli nell’assemblea convocata per lunedì 16 dicembre.
Per gli aspetti tecnici da limare, dunque, la discussione si sposterà sul tavolo istituzionale. Cgil, Cisl e Uil hanno infatti spiegato che soltanto buona parte delle richieste è stata accolta, ma per strappare le condizioni più favorevoli per i lavoratori sarà necessaria la regia di Giani. Ne sapremo di più la prossima settimana. Sul piano politico, l’opposizione rappresentata da San Giovanni Civica ha confermato che domattina sarà nuovamente in piazza Cavour per proseguire la raccolta firme per chiedere l’apertura di un tavolo istituzionale sulla crisi dello stabilimento di via dell’Energia - richiesta praticamente superata dagli ultimi eventi - e per richiedere un Consiglio comunale aperto davanti ai cancelli della fabbrica in modo da affrontare la vertenza pubblicamente, con la cittadinanza.
Il "caso Abb" è scoppiato circa un mese fa. Il 14 novembre, dopo averlo anticipato in un’assemblea con i lavoratori, il colosso della green economy ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 33 dipendenti a tempo indeterminato. Si tratta di lavoratori e lavoratrici della cosiddetta "operation", ossia personale impiegatizio di varia natura che non riguarda i settori della ricerca e sviluppo e della produzione. Viste le difficoltà a livello internazionale che stanno affrontando l’automotive e l’elettrico, l’azienda ha manifestato il bisogno di tagliare i costi fissi rappresentati dai lavoratori.
Dopo lo sciopero del 18 novembre, la proprietà ha aperto ad una soluzione alternativa agli esuberi, ma solo ieri si è raggiunto un accordo di massima sugli ammortizzatori sociali. Alcune avvisaglie della crisi si erano già registrate lo scorso anno. Tra ottobre e novembre 2023, infatti, Abb E-Mobility annunciò il mancato rinnovo dei contratti a oltre 100 dipendenti in somministrazione a causa di un calo degli ordinativi. Ora questa contrazione sembra diventata strutturale, ma in ballo c’è il futuro di decine e decine di famiglie.