Alberto Pierini
Cronaca

Covid, sgambetto alla scuola: dopo 2 mesi risalgono i contagi (+32%)

La provincia nei dati del Cnr è tra le prime 20 per aumento di casi. Al picco degli 820 casi segue un rimbalzo a 590: ma la media è poco sotto il 19%

Scuola e Covid, torna a la didattica a distanza

Scuola e Covid, torna a la didattica a distanza

Arezzo, 17 marzo 2022 - Era finito dietro la lavagna: si è ripreso il primo banco, quello davanti alla cattedra. Il Covid appena ricominciato torna ad aggredire anche la scuola. Dopo due mesi il trend da allora sempre in discesa di colpo cambia direzione: e la cambia di brutto. Nell’ultima settimana, secondo i dati forniti dalla Regione da domenica a domenica, l’aumento è verticale: i nuovi positivi infatti sono schizzati da 482 a 640, un aumento secco del 32%.

E che si concentra soprattutto alle superiori: 246 i nuovi positivi, il 50,6% in più dei sette giorni precedenti. Proprio mentre gli istituti stavano rialzando la testa e programmando le gite dopo il passaggio alla zona bianca. Ma l’aumento è spalmato dai più piccoli ai più grandi. Con una sola eccezione: la materna, dove sia pur di poco si registra addirittura una lieve flessione.

Anche i nidi sfiorano il raddoppio, crescono circa del 20% sia le elementari che le medie. Una scossa che corrisponde a quella registrata il giorno prima nel quadro generale dei contagi. Quegli 820 casi hanno avuto un effetto fragoroso, nei bar, nei locali, per strada il Covid si è riaffacciato prepotentemente nelle paure collettive, quasi soppiantando la guerra. Ieri il dato è andato in frenata, almeno in apparenza: siamo scesi a 591 ma con un calo di circa il 25% dei tamponi rispetto a martedì.

La controprova? La media dei positivi sui tamponi è appena calata: siamo passati dal 20% al 19,5%. Segno che l’ennesimo dietrofront del Covid resta un fenomeno con il quale fare i conti. E non a caso i calcoli matematici del centro nazionale per le ricerche pongono la nostra provincia tra le prime 20 in termini di aumento dei contagi. Con noi c’è una bella fetta di Toscana ma il dato resta quello: specie pensando quanto avevamo recuperato da gennaio a oggi proprio sui numeri peggiori.

Il campanello d’allarme della scuola è confermato anche dal report di ieri: altri 121 i ragazzi che nella fascia scolastica hanno scoperto in presa diretta che il tampone fosse positivo. Una situazione surreale, che incrocia il peggioramento dei dati con le prove generali di ritorno alla normalità, a cominciare dalla fine dell’emergenza sanitaria del 31 marzo.

Come spiega un’esperta virologa nella pagina a fianco non possiamo parlare di allarme. Il profilo della pandemia sotto Omicron e le sue varianti resta quello: tanti casi ma non gravi, con la sola eccezione dei non vaccinati e in parte di chi abbia traccheggiai troppo a rinforzare le difese immunitarie con la terza dose. Ieri i ricoverati sono rimasti stabili (24 contro 25) ma è arrivata un’altra brutta notizia: la morte di una donna di 69 anni.

Era ricoverata al San Donato e, ci informa la Asl, pur essendo vaccinata soffriva di gravi patologie pregresse. Di fatto il totale dei positivi sta riavvicinando quota cinquemila (siamo a 4385) e i contatti stretti presi in carico sono tornati di nuovo oltre mille. I più sperano nella risalita delle temperature, limitando una delle fonti principali di contagio, i luoghi chiusi. Quasi l’ultimo anello di una catena di attese che ci trasciniamo dietro da oltre due anni.