CORTONA
Cronaca

"Così sono stato truffato on-line"

Ha bisogno di un prestito, sedicente finanziatrice lo ammalia, era falso. "Ho denunciato tutto ai carabinieri"

di Laura Lucente

Vittima di una truffa on line denuncia tutto ai carabinieri. Protagonista il cortonese Mirco Scaramucci che oggi racconta la sua storia per cercare di mettere in guardia altri malcapitati e provare ad arginare questo tipo di storture della rete. Mirco era alla ricerca di un finanziamento privato per alcuni investimenti. Dalla rete sembra arrivare la soluzione. "Il 29 giugno scorso sono stato contattato su facebook da una certa Remi Mukitazi – racconta Scaramucci – che non conoscevo. Mi scrive su messanger proponendomi un prestito a tassi agevolati che poteva variare da 5 mila a 50 mila euro. Decido così di provare a saperne un po’ di più". La conversazione tra i due si sposta su WhatsApp dove la sedicente finanziatrice gli spiega ciò che andava fatto per ottenere il prestito. "Dopo la sottoscrizione di un fantomatico contratto, mi è stato chiesto di versare, tramite un conto corrente intestato ad una persona italiana, 280 euro a fronte di spese per la pratica della gestione del prestito che avrei voluto contrarre, pari a 10 mila euro. Ho scelto di fidarmi, perché il tasso proposto sembrava davvero vantaggioso".

Dopo il primo bonifico, però, arriva un’ulteriore richiesta di denaro. "Mi è stato detto che la mia banca non aveva accettato le condizioni di prestito e che avrei dovuto versare altri 1300 euro per sbloccare la situazione, soldi che mi sarebbero poi stati restituiti a finanziamento erogato. Una richiesta che, a quel punto, mi ha fatto definitivamente saltare dalla sedia e che non solo mi ha fatto desistere dal proseguire, ma mi ha convinto a rivolgermi alle forze dell’ordine perché vittima di un raggiro". Mirco ha così deciso di denunciare tutto alle autorità sporgendo una regolare denuncia che è stata presentata ai carabinieri della stazione di Cortona. "Purtroppo, il profilo Facebook della persona che mi ha proposto il prestito è falso, ma spero che le forze dell’ordine, attraverso un’indagine certosina possano risalire a qualche responsabile. Ovviamente sono consapevole che non sarà facile, ma non vorrei lasciare nulla di intentato. In più oggi voglio raccontarlo tramite la stampa per cercare di mettere in guardia quante più persone possibili, affinché non cadano nella rete di malfattori come questi". Le truffe di questo tipo, on line, sono davvero moltissime e il modus operandi non si discosta mai più di tanto. Questi soggetti, con foto di persone di una certa età e dall’aria rassicurante, chiedono l’amicizia su Facebook. A volte subito e a volte dopo qualche giorno, con fare molto amichevole propongono prestiti anche di cifre alte a condizioni incredibili, ma soprattutto senza garanzie reali. Spesso, le persone vittime di truffe scelgono anche di non denunciare come ha fatto Scaramucci, per paura di essere giudicate. In più a fronte di minacce telefoniche continue e per paura di ulteriori ritorsioni, preferiscono anche pagare altre somme di denaro nella speranza di uscire indenni da questa trappola. Scaramucci a tal proposito lancia anche una invettiva contro le piattaforme social, "ree di non controllare a dovere i profili dei propri utenti trincerandosi dietro ad un vuoto normativo che permette tutto ciò".