Completato il restauro della Pietà. A maggio la presentazione ufficiale

Il restauro della Pietà attribuita ad Agnolo di Polo a Terranuova Bracciolini è stato completato grazie al crowdfunding. L'opera rinascimentale in terracotta policroma è stata presentata durante le festività pasquali, con un evento pubblico previsto per il 13 maggio. Grazie all'impegno dell'associazione Pro Artibus, l'opera è stata restituita alla comunità in tutto il suo splendore originario.

Completato il restauro della Pietà. A maggio la presentazione ufficiale

Completato il restauro della Pietà. A maggio la presentazione ufficiale

TERRANUOVA

È tornata a nuova vita la Pietà attribuita ad Agnolo di Polo. Si è infatti concluso il restauro del gruppo rinascimentale in terracotta policroma raffigurante la Pietà conservata nella chiesa di Santa Maria Bambina a Terranuova Bracciolini e risalente al XVI secolo. Il restauro è stato possibile anche grazie ad un’importante operazione di crowdfunding partita nel dicembre 2022. In occasione delle festività pasquali si è svolta un’anteprima alla presenza delle restauratrici e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze con Laura Speranza e Chiara Fornari. L’evento pubblico di restituzione delle varie fasi del restauro è in programma lunedì 13 maggio, alla presenza di studiosi e ricercatori che illustreranno nel dettaglio gli aspetti tecnici dell’intervento. "Grazie all’impegno dell’associazione culturale Pro Artibus - ha affermato il sindaco di Terranuova, Sergio Chienni - che ha già curato il restauro del gruppo rinascimentale in terracotta policroma nella chiesa di San Niccolò a Ganghereto, oggi possiamo ammirare la Pietà nel suo splendore originario.

La passione e la determinazione dell’associazione hanno reso possibile dunque la restituzione alla comunità di un’opera di primaria importanza nel nostro panorama artistico e culturale". Il gruppo scultoreo della Pietà, attribuito ad Agnolo di Polo, si trova nell’altare dedicato a San Giovanni Evangelista, sulla parete sinistra dell’arcipretura: è composta dalla Madonna, dal Cristo deposto, da Maria Maddalena, da Maria di Cleofa, da Salomè e da San Giovanni Evangelista. "Il gruppo scultoreo era coperto da uno spesso strato di particolato atmosferico che ne comprometteva la lettura – ha spiegato Paola Francioni, presidente dell’associazione culturale Pro Artibus – così abbiamo proposto un intervento che restituisse una corretta lettura dell’intero gruppo scultoreo. A seguito di un attento progetto di restauro, eseguito dalle restauratrici Elisa Bartolini e Stefania Bracci con la consulenza dell’Opificio delle Pietre Dure, è adesso possibile offrire una buona leggibilità del gruppo fittile nel suo insieme. Grazie ai contributi ricevuti dal Comune, dalla Fondazione CR Firenze, da associazioni, aziende e da alcuni privati si è proceduto con il recupero dell’opera".

Francesco Tozzi