Coltellate al fratello, Ferrini resta in carcere

Il gip ha respinto la richiesta di arresti domiciliari. Il cuoco è accusato di tentato omicidio, aggravato dai legami di parentela

Migration

Rimane in carcere Lorenzo Ferrini, accusato di tentato omicidio nei confronti del fratello. Nella notte del 23 novembre ha colpito Matteo, più giovane di lui. Un’aggressione che avrebbe potuto ucciderlo se solo non avesse parato i colpi con la mano e se due automobiliste che transitavano nella zona del raccordo, non si fossero accorte di lui. Matteo Ferrini era riverso a terra in un lago di sangue. Nel frattempo, Lorenzo si era allontanato.

Niente domiciliari per lui: lo ha deciso ieri il giudice per le indagini preliminari Stefano Cascone, respingendo la richiesta dell’avvocato difensore, Francesca Arcangioli, per una misura cautelare meno afflittiva. All’istanza per gli arresti domiciliari si era opposta da subito anche il pubblico ministero Chiara Pistoles, titolare delle indagini, con la motivazione del rischio di una reiterazione del reato.

Il 23 novembre Lorenzo e Matteo Ferrini stanno viaggiando a bordo dell’auto di Lorenzo sulla Due Mari. All’altezza di San Zeno, Lorenzo si ferma e urla al fratello di scendere. Probabilmente tra i due è scattata una violente lite, anche se i motivi ad oggi non si conoscono.

Fatto sta che Matteo fa quello che gli viene ordinato, scende dall’auto; lo segue Lorenzo, che fa il giro dell’auto e con un coltello lo aggredisce, almeno secondo la ricostruzione eseguita dagli investigatori. Il fratello cerca di evitare quei colpi e si protegge con la mano. Cade a terra e lì viene abbandonato in gravi condizioni. Una volta ricoverato a policlinico Le Scote di Siena, le ferite alla mano rendono obbligatorio un intervento chirurgico di ricostruzione.

A pesare però sono anche le altre ferite, al fianco, vicino a un rene, e ad un gluteo.

Una volta ristabilite le sue condizioni, gli investigatori sentono Matteo che racconta dell’aggressione subita. Dopo circa un mese, le indagini della squadra mobile portano, all’arresto del fratello. I poliziotti lo hanno fermato poco dopo l’uscita dal lavoro, in un locale dove era stato assunto da un paio di settimane. Ora è accusato di tentato omicidio aggravato dai legami di parentela. Ascoltato nell’interrogatorio di garanzia dal gip Stefano Cascone, Lorenzo ha parlato, senza avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma non si conoscono i dettagli del suo racconto. Il giudice ha deciso che dovrà rimanere in carcere.

Gaia Papi