MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Colpo al centro di telefonia: "È l’auto ripresa dalle telecamere"

Tre arresti potrebbero essere collegati al furto al centro Tim di San Giovanni: rubati dispositivi per oltre 10mila euro. Ladri nomadi residenti tra Roma e Alghero, colpi anche a Firenze. Refurtiva non trovata, danni ingenti. Dispositivi impossibili da rintracciare, sospetto mercato nero internazionale.

Colpo al centro di telefonia: "È l’auto ripresa dalle telecamere"

Colpo al centro di telefonia: "È l’auto ripresa dalle telecamere"

Potrebbe esserci un legame sui tre arresti operati dopo il folle inseguimento in autostrada e quanto accaduto, nella notte tra il 27 e il 28 maggio, al centro Tim sulla regionale 69 a poche centinaia di metri dall’abitato di San Giovanni.

Pur non essendoci conferme dalle forze dell’ordine, tutto farebbe pensare alla banda che è riuscita ad entrare all’interno del negozio di proprietà di Angelo Mariani arrecando danni importanti alla struttura, rubando circa mille euro dal registratore di cassa per poi prendere ben 20 dispositivi tra cellulari e tablet gran parte di questi di marca Samsung e Apple. Un colpo da oltre 10 mila euro.

La descrizione dell’auto con la quale i malviventi hanno compiuto il colpo, assieme ad altri operati nella provincia di Arezzo ma anche in altre zone del Granducato, porterebbe ai soggetti di natura nomade, residenti tra Roma e Alghero, arrestati e poi messi in custodia cautelare per aver trovato all’interno della loro Mercedes di grossa cilindrata alcuni oggetti atti a scasso assieme a del materiale di valore utilizzato per entrare furtivamente all’interno dei vari negozi.

Solo poche ore prima dell’assalto nel negozio di San Giovanni pare abbiano portato a termine un’altra spaccata, sempre in un centro Tim, ma stavolta a Firenze. "Dalle video camere di sorveglianza - ha affermato il Mariani - ho notato cinque persone a volto coperto con una di queste a fare il palo, l’altra in auto pronto a partire e le restanti tre impegnate a fare il furto.

L’allarme è regolarmente suonato e ho avvertito subito dei rumori strani. I carabinieri sono intervenuti poco dopo ma ormai era già troppo tardi".

Della refurtiva, ovviamente, nessuna traccia.

Al negozio di telefonia, i ladri hanno lasciato solo migliaia di danni tra merce rubata e danni alla porta d’ingresso sfondata per fare il colpo.

L’arresto operato dalla Polizia di Stato è arrivato qualche giorno dopo dal colpo messo a segno a San Giovanni, tutti gli smartphone alla pari dei tablet sono stati portati via con la loro scatola originale e quindi impossibili da poter rintracciare.

E assai facile pensare che siano stati introdotti già poche ore dopo nel mercato nero, magari anche fuori dai confini italiani visto che questi dispositivi possono regolarmente funzionare anche all’interno di altri stati della comunità europea.