Cinema, il festival chiama i figli d’arte dei grandi attori. Omaggio a Salce e doppiatori alla ribalta

Attori e registi per cinque serate-incontro con il pubblico nella rassegna di Castiglion Fiorentino. Top secret per ora le star. Sul palcoscenico anche gli artisti che danno voce agli interpreti più amati.

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di Lucia Bigozzi

Il cinema dentro e fuori. Dal grandangolo degli appassionati e tra gli ingranaggi dietro lo schermo. Nei giorni di Cannes, a Castiglion Fiorentino si lavora alla messa a punto del Festival del Cinema che, come da tradizione, ogni volta cambia chiave di lettura e quest’anno accende i riflettori sui figli d’arte. Il red carpet al Cassero accoglierà nomi celebri del jet set, figli di attori che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema italiano. Artisti che hanno fatto i conti con l’eredità - talvolta pesante - di padri e madri ma che si sono fatti strada pur tra mille tornanti. Nomi, per ora chiusi a chiave nella "cassaforte" della manifestazione al via dal 26 al 31 luglio. Un giorno in più rispetto alla tradizione: si comincia di mercoledì.

Eppure tra le maglie, strettissime, degli organizzatori, qualcosa trapela. Ma per ora sono nomi che non trovano conferma. Se non uno, quello di Emanuele Salce. Il messaggio è "celebrare il cinema italiano in un percorso di conoscenza e approfondimento che passa anche dall’approccio con le varie tipologie espressive della settima arte", spiega l’assessore Massimiliano Lachi.

Ha puntato sul format di un evento che non si limita - o riduce - alla proiezione di film, ma apre la porta all’incontro diretto con l’attore e alla scoperta delle tecniche cinematografiche. Tutto in cinque giorni: full immersion nella cittadella del cinema ai piedi della Torre che si trasforma in una gigantesca macchina da presa e diffonde sullo schermo storie, emozioni.

"Abbiamo pensato di celebrare i figli d’arte, a volte considerati di rango minore rispetto ai genitori, in realtà professionisti di spessore e con la nostra rassegna vogliamo valorizzarne il protagonismo sul set". Così per i big ancora corteggiati dall’organizzazione. Così per un mito come Luciano Salce, attore e regista della grande commedia italiana. Ci sarà una retrospettiva sui sui film migliori e il figlio Emanuele, anche lui regista e attore, a raccontare il padre, il loro rapporto e gli incroci artistici.

Ma c’è un altro filo che tesse la trama del "copione" castiglionese: primo piano sul mondo del doppiaggio. "La scuola italiana vanta un primato, con i più grandi interpreti che danno voce alle star internazionali", dice Lachi. Sul set del Cassero si racconteranno, tra gli altri, Massimo Rossi - alias Bruce Willis, Alec Baldwin, Sean Penn sul grande schermo -, Pasquale Anselmo che doppia attori del calibro di Nicolas Cage. La voce di Emma Thompson, Michelle Pfeiffer, Cate Blanchett e Kim Basinger, è quella di Emanuela Rossi che svelerà i segreti della sala doppiaggio, insieme agli aneddoti che accompagnano l’esperienza professionale. La "chicca" del festival è una serata nella quale i doppiatori saranno alle prese con l’attore protagonista al quale dare voce. Un esperimento "live" che porterà il pubblico all’interno di un modo forse poco conosciuto ma ricco di fascino.

Del resto, questa è la cifra del festival castiglionese: una finestra aperta su tecniche e tecnologie. Dal rendez vous con i grandi della scenografia e dei costumi, la coppia d’oro Lorenzo Baraldi e Gianna Gissi, alla rassegna sulle macchine da presa e gli attrezzi del mestiere, fino al doppiaggio: tutto è passato da qui. Un viaggio lungo nove anni che nell’edizione di luglio si arricchisce della collaborazione del regista aretino Alessandro Perrella. Sul prato del Cassero, si lavora già alla via delle stelle del cinema.