Celebrazioni della città Il Pd attacca la giunta

Interrogazione durante l’ultimo Consiglio comunale "Un titolo senza alcun filtro storico"

Migration

MONTEVARCHI

"Celebrare, come volete fare voi, il conferimento del titolo di città, senza alcun filtro storico e critico, significa di fatto operare una rivalutazione della dittatura fascista". Scatta la polemica sulle celebrazioni per gli 80 anni di "Montevarchi Città". A sollevare il caso è stato il gruppo del Pd che in occasione dell’ultima seduta del Consiglio ha depositato un’interrogazione a risposta scritta rivolta al sindaco nella quale si critica la mancanza di un approfondimento storico per quanto riguarda l’onorificenza concessa negli anni quaranta del secolo scorso. "Premesso che non è una critica riguardo all’organizzazione di eventi nel centro storico e per la comunità di Montevarchi – ha spiegato Elisa Bertini, capogruppo Pd a Palazzo del Podestà – ma credo che proprio in questo momento storico siano doverose alcune precisazioni, fondamentali per capire il contesto storico in cui fu dato il riconoscimento".

L’esponente dem ha ricordato che il 18 maggio 1942, data del conferimento del titolo di città a Montevarchi, l’Italia partecipava, alleata di Hitler, alla Seconda Guerra Mondiale. "Il conferimento del titolo di città è contenuto in un decreto firmato dal sovrano Vittorio Emanuele III – ha proseguito Bertini – ma, come si evince in narrativa dal Diploma Regio, ciò avvenne su proposta di Mussolini e dell’allora governo fascista. La storia ci dimostra che il conferimento del titolo di città non comportò alcun effetto pratico, ma si trattò di un semplice espediente di tipo propagandistico per risollevare le sorti di un regime che nel 1942 si stava decomponendo". Gli esponenti del Pd hanno invitato quindi l’amministrazione a dedicare alcune giornate di studio alla nascita a Montevarchi del primo fascio di combattimento della provincia.

Francesco Tozzi