LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Arezzo, il Calcit a segno con le sarte di 80 anni

Diecimila euro con le coperte, le storie delle volontarie. Folla tra i banchini delle Pulci e degli hobbisti. Ospite speciale Zia Caterina con il suo taxi

Arezzo, 27 maggio 2024 - Faliera si affaccia orgogliosa su un mare di lana. Piazza Grande non solo perde, per ora, la colonna infame (incartata per il restauro e in via di sostituzione) e la scalinata di Fraternita (grandi gradini crescono) ma si ritrova per un giorno orfana anche del mattonato. C’è, ma rivestito da un doppio strato: un cellophane protettivo stile pacchetti della lavanderia e due dita di lana. Coperte di lana, intessute con eroica caparbietà per due anni e diventate per la seconda volta le regine della piazza. Faliera Albiani sta alla Casa Pia ed è una delle sarte prodigiose che in questi due anni non hanno mai smesso di sferruzzare. E il personale della Casa Pia, guidato dalla presidente Deborah Testi, la accompagnano ad ammirare il suo lavoro. "Ne ho fatte da sola quaranta: ma per me è una passione, non smetterei mai" racconta soddisfatta. Un volontario spinge la sua sedia a rotelle ma la direzione la decide lei. E zitta zitta cerca nel tappeto di lana i segni delle sue coperte, in un mare di colori.

Il popolo del Calcit al centro della piazza, con i copriscarpa protettivi stile reparti Covid, e la gente ai margini a indicare su quale coperta gettare l’offerta. Un’offerta non libera: ogni coperta costa 35 euro e del resto è il prezzo perfino ridimensionato di ore e ore di lavoro. Al termine della giornata il presidente dei cappellini gialli Gianfranco Sassoli tira il bilancio. "Stiamo andando verso i diecimila euro, siamo molto soddisfatti". Per lui, si sa, il bicchiere è sempre mezzo pieno ma dopo la beneficiata del mercatino all’Eden gli incassi di ieri disegnano un totale che comincia a somigliare agli anni d’oro prima della pandemia.

Una coperta tira l’altra. "In autunno ci saranno altri due mercatini sempre centrati sulle coperte, il primo a Monte San Savino, poi a Castiglion Fibocchi e per due anni avremo modo di valorizzare al massimo questi nostri tesori". Pensa alla qualità delle coperte e pensa al lavoro che ci sta dietro: non di sole donne, perché se Faliera ha fatto miracoli sferruzzando, ci sono anche uomini impegnatissimi ai gomitoli, in un dream team tutto di lana. Piazza Grande si gode il bagno del cuore anche con l’energia di Zia Caterina che col suo taxi della solidarietà è qui per aiutare il Calcit. Selfie, sorrisi e strette di mano per tutti: è lei la guest star della giornata. Oltre alle coperte ci sono anche le mille buste personalizzate disegnate dai bambini delle scuole: un vero spettacolo di colori e forme.

E poi c’è Saione, l’altra regina della domenica. Il quartiere è impegnato a sbarazzarsi della definizione di area critica e con Saione Mob fa un passo in avanti. La folla si stringe intorno a via Veneto fin dalla mattina. Protagonisti della giornata i banchini del Mercatino delle Pulci, in testa la pioniera Silvia Ciarpaglini, ma l’idea lanciata da Confesercenti funziona. Piazza Rismondo diventa un piccolo salone del libro, con un occhio particolare alle edizioni aretine. Intorno non solo svuotasoffitte ma pure piccoli oggetti di antiquariato. Dappertutto, un mare di gen te, nel perfetto stile dei mercatini di tutti i tipi. I negozi, nella stragrande maggioranza dei casi, affiancano la vendita interna a quella esterna e in sinergia decidono una domenica di sconti, con punte fino al 25 per cento. E come spesso succede a Saione l’uscita in strada non si ferma all’aspetto commerciale. Il quartiere leva la sua voce: c’è il banco della pace con tanto di bandiere, c’è la mobilitazione del comitato che vuole cambiare il progetto del Comune.

Il sole batte che è una meraviglia, da qui a piazza Zucchi ma nessuno ci fa caso nel via via alla ricerca dell’occasione giusta per un acquisto che sa di partecipazione. E nessuno qui sente la mancanza delle coperte di lana: del resto Faleria le riserva solo a piazza Grande.