Sergio Rossi
Cronaca

"Basta, è il quarto furto in casa mia": giornalista in balìa dei ladri

Razzia in via San Bernardino. Laura Pugliesi: «Non ne posso più». Raid preparato in anticipo. Telecamera di sorveglianza spostata per evitare che inquadrasse i malviventi

Polizia

Arezzo, 26 novembre 2019 - Quattro furti nel giro di poco tempo nella casa di via San Bernardino da Siena. E’ una collega, la giornalista Laura Pugliesi, la vittima dell’ennesima incursione dei ladri, roba da far uscire di testa. «Ma soprattutto - ci racconta il marito - colpisce la rabbia con cui questi individui agiscono. E’ stato un autentico scempio, hanno distrutto tutto per portare via quei pochi gioielli in argento che erano stati ricompeerati dopo l’ultima razzia».

Cassetti aperti e scaraventati per terra, armadi svuotatì, stanze in disordine totale: insomma, un disastro. Di valore dunque non eccezionale il bottino di quello che però è stato un raid in piena regola, evidentemente preparato con cura e che aveva come bersaglio l’intero palazzo. I ladri sono infatti entrati anche nell’appartamento soprastante a quello di Laura, portando via oro e oggetti.

«Ladri a casa mia, ad Arezzo. Notte scorsa. Non ho più parole. È la quarta volta che trovo la casa a soqquadro. Più due volte in garage. Bastardi è poco»: questo lo sfogo della collega su Facebook davanti all’ennesima devastazione patita sulla propria pelle, in quelle stanze che dovrebbero essere sacre, rappresentando un luogo di intimità che nessuno ha il diritto di sconciare.

Laura ha chiamato immediatamente la Polizia e nei prossimi giorni sporgerà formale denuncia. Nel momento in cui c’è stata l’irruzione, la giornalista si trovava assieme al marito in un’altra abitazione sopra Santa Maria e si è accorta di quanto era accaduto soltanto al suo ritorno nella prima casa. Immaginabile lo stupore e la rabbia, non solo per il furto ma anche e soprattutto per il modo in cui i malviventi hanno infierito sull’appartamento.

Purtroppo il fenomeno dei furti non si arresta, varie zone della città vengono ciclicamente colpite, con ogni probabilità dopo un sopralluogo preventivo. Ad esempio nel caso del raid in via San Bernardino, nei pressi della caserma dei vigili del fuoco, una telecamera che la proprietaria aveva installato dopo una serie di razzie iniziata nell’ormai lontano 2003, è stata ritrovata spostata e quasi di sicuro non era stato un colpo di vento a girarla, ma la gang che si apprestava ad agire.

Nel fine settimana sono stati segnalati altri furti in alcune frazioni aretine, in particolare a Patrignone e Campoluci, ma anche in vicine case sparse. Non si ferma dunque l’ondata di microcrimine anche se per la verità le statistiche non volgono al peggio pur registrando l’aumento di un fenomeno che va impattare sulla sensibilità delle persone e aumenta la percezione dell’insicurezza, anche al di là di quanto poi realmente possa accadere