Bancarotta: Flaminio Tacconi e il figlio assolti dopo otto anni

Assoluzione per non aver commesso il fatto. Scagionati altri 5 indagati, una condanna. La vicenda era partita con alcuni arresti

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Arezzo, 10 ottobre 2017 - Sette assoluzioni e una sola condanna. Otto anni dopo. E anche dopo un provvedimento di arresti domiciliari. Esce pulito dalla vicenda un nome illustre dell’imprenditoria aretina, Flaminio Tacconi. E con lui il figlio Flaminio Ivan e cinque commercialisti: Sandro Corsetti, Gianluca Capacci, Gabriella Cinquini, Monica Donati e Francesca Romana Cioni. Unico condannato, a tre anni, Sandro Pallagrossi.

Erano 14 in origine gli indagati nell’inchiesta: insieme a Flaminio senior anche la moglie Claudia Tei, la sorella Liana, dirigenti e revisori del gruppo. Pesanti le accuse: associazione per delinquere (nei confronti di dieci dei quattordici) per realizzare un gruppo di società collegate sotto la denominazione di «Tacconi Sport», al fine, come si leggeva nel dispositivo, «di commettere numerosi reati tra cui bancarotte fraudolente, documentali, falso in bilancio, evasione fiscale».

L’ulteriore carico, 10 indagati, era di vari reati fallimentari. Il tutto relativo al fallimento, dichiarato il 25 giugno 2008, della società Firenze Sport Sky. Tutto nasce dal fallimento a Prato. Su denuncia della curatela, il pm apre l’inchiesta e al Gip chiede la misura cautelare in carcere nei confronti di Tacconi senior, Pallagrossi e Corsetti; gli arresti domiciliari per Tacconi junior, Liana Tacconi. Tei, Donati e Capacci, l’obbligo di firma cinque volte a settimana per Cioni, De Lillo, Carpentari, Todisco.

Arresti respinti dal Gip ma accolti dal Riesame. Il fallimento si trascina dietro la resa di numerosi negozi in provincia di Arezzo, a Perugia, Rovereto, Folgaria. Nel 2011 sei indagati patteggiano, tra cui Claudia Tei e e Liana Tacconi, moglie e sorella di Flaminio senior: sono loro gli amministratori di diritto delle società.

Flaminio, il figlio e gli altri vanno a processo, per i primi due l’accusa è in sostanza quella di essere gli amministratori di fatto anche se non di diritto. Passano altri sei anni e ieri ecco il verdetto di primo grado. Flaminio senior (difeso dall’avvocato Roberto De Fraja), Flaminio Ivan (avvocato Simone De Fraja). Sandro Corsetti (avvocato Antonio Bonacci), Monica Donati (avvocato Roberto Piccolo), Gianluca Capacci (avvocato Enrico Burali), Francesca Romana Cioni e Gabriella Cinquini (avvocati Corrado Brilli e Lorenzo Zilletti) vengono assolti per non aver commesso il fatto. Altri reati fiscali cadono in prescrizione. Ci sono voluti otto anni per giungere a questa conclusione, otto anni non facili per gli indagati ora assolti ma che hanno subito danni anche di natura patrimoniale.