Ballottaggio, il rebus Donati: virata a sinistra in salita ma intanto incontro con Ralli

Lui stamani in conferenza stampa non si sbilancia ("Non cerchiamo poltrone"). Le sirene del centrodestra. Da Ghinelli ieri sera i dirigenti della coalizione per impostare lo sprint

Marco Donati

Marco Donati

Arezzo, 25 settembre 2020 - Grandi manovre ancora in corso in direzione Marco Donati. Il corno del dilemma riguarda appunto l’ex deputato Pd, renziano della prim’ora, che dopo essere uscito dai Dem e poi da Italia Viva, ha intrapreso un percorso civico candidandosi a sindaco con un notevole successo personale. Il 9,2% ottenuto è infatti la quota maggiore a cui è stato capace di issarsi un civico non sostenuto da nessuno dei partiti tradizionali.

Lui nella conferenza stamoa di stamani, molto attesa, si dichiara soddisfatto del pacchetto di voti raccolto ma non si sbilancia su come indirizzarlo: "Non cerchiamo poltrone, nè in giunta nì nelle partecipate che anzi devono essere guidate da manager". Quindi tutte le strade restano aperte, anche quella che non ci sia una scelta di campo esplicita in favore dell'uno o dell'altro duellante al ballottaggio. Comunque già stasera  Donati vedrà Ralli, anche se la strada di un accordo col centrosinistra non sembra semplice.

Sarebbe adesso esagerato definire Donati l’ago della bilancia, l’uomo che in un senso o nell’alttro può decidere il ballottaggio a seconda della sua scelta: la forbice tra Ghinelli e Ralli è infatti così alta che il primo potrebbe non aver bisogno di appoggi da parte di chicchessia. Al contrario, il centrosinistra avrebbe necessità come del pane di quei voti per coltivare la speranza di una clamorosa rimonta.

Ma Donati cosa fa? Per ora non si è sbilanciato . Occorre dunque affidarsi alle sensazioni, ai mezzi discorsi, alle indiscrezioni che circolano tra i vari personaggi, dell’uno e dell’altro fronte, che affollano la poliica aretina. E la sensazione netta, dati per esclusi gli apparentamenti, è che non ci sarà alcun accordo con la sinistra.

La rottura è stata lacerante, si sono sfilacciati i rapporti anche con il gruppo dirigente renziano i cui componenti, da Alessandro Caneschi a Matteo Bracciali, passando per i renziani della seconda ondata (da Ralli a De Robertis) sono tutti rimasti nel Pd.

Aggiungiamoci pure la consapevolezza della difficoltà improba della battaglia, ed ecco che tutto porterebbe a escludere un appodo in quella sponda. Resta Ghinelli. A oggi non ci risultano contatti ufficiali e rimane anche arduo pensare a un salto della quaglia dai Dem al centrodestra di un esponente di primo piano della politica aretina nel giro di un annetto scarso, pur se l’avventura in solitario ha sicuramente formalizzato un cambio di passo.

Ma probabilmente tutto ciò non avverrà. Ciò che invece è sul tappeto è un confronto sui temi e sui programmi che Ghinelli e Ralli stanno portando avanti nei tempi supplementari di questa strana campagna elettorale condizionata dal Covid, con l’indicazione di Donati ai suoi sostenitori di appoggiare il candidato con maggiori punti programmatici in comune. Insomma, una sorta di neutralità che guardi però a Ghinelli con un pizzico in più di benevolenza.

Quanto a Ghinelli, ieri sera ha riunito la coalizione per un incontro ristretto nel quale è stato fatto il punto sulla situazione ed è stato impostato il programma da tenere nell’ultima decisiva setimana della competizione da cui uscirà fuori il nome del nuovo sindaco di Arezzo.

Si è anche parlato, secondo indiscrezioni, della possibilità di un contatto con Marco Donati e di un incontro da svolgere nei prossimi giorni con il candidato civico, non per un apparentamento ma per un confronto sui temi.

Può anche darsi che la stessa richiesta possa avvenire da parte di Luciano Ralli e il centrosinistra, con Donati che è diventato, almeno in questa prima settimana che precede il ballottaggio, un elemento cruciale della partita.