Arriva a piedi dalla Germania con i suoi due asini

Benigna ha fatto 1700 chilometri da Berlino attraversando le Alpi insieme ai due animali. Ora si fermerà a Cavriglia fino alla primavera. "Volevo vedere la Toscana!

Benigna con i suoi due asini

Benigna con i suoi due asini

Arezzo, 22 febbraio 2020 - A piedi dalla Germania alla Toscana, per 1700 chilometri, con due singolari compagni di viaggio, gli asinelli Enzo e Blou. La protagonista dell’impresa compiuta in 5 mesi fino ad arrivare al Ranch Margherita di Meleto di Cavriglia è una bella signora tedesca, dal volto e dal nome solare, Benigna. Come la sorte che a 53 anni le ha permesso di coronare il suo sogno di bambina, quando abitava in un villaggio della parte Est del territorio tedesco ai tempi del muro e della cortina di ferro.

«Un giorno – racconta – arrivarono nel mio paese due giovani in motocicletta e chiesero a mia madre dove potevano pernottare. Non c’erano alberghi aperti e la mamma si offrì di ospitarli. Quei ragazzi erano di Firenze e grazie ai loro racconti mi sono ripromessa di visitare quella città». Un desiderio che è rimasto chiuso nel cassetto fino al momento in cui, sposata e con 5 figli ormai diventati grandi, ha potuto realizzarlo.

E siccome ha sempre camminato molto e volentieri ha subito optato per il cavallo di San Francesco. «C’era da risolvere però il problema dei bagagli e la soluzione sono stati gli asinelli che ho allevato. Appena hanno raggiunto i 5 e 6 anni ho iniziato ad allenarli con piccoli viaggi di 2, 3 giorni al massimo, percorrendo una quindicina di chilometri al giorno e caricandoli del peso giusto, dai 20 ai 25 chili ciascuno. In contemporanea ho abituato il mio fisico a dormire all’aperto».

Il 16 aprile dello scorso anno la partenza insieme a un’amica che cammin facendo è stata sostituita da uno dei figli di Benigna, pedagogista, libera professionista e residente a una quarantina di chilometri da Berlino. A tappe cadenzate, ha attraversato mezza Germania, l’Austria, valicato le Alpi sulla via Claudia Augusta e ha toccato Bolzano, Trento, Verona e Bologna.

A farle da guida su tracciati poco battuti e adatti ai suoi amici a quattro zampe una cartina, il gps del telefono, l’intuizione e le mille indicazioni di chi incontrava per caso. «Tante persone hanno sorriso e gioito con noi per l’esperienza – prosegue - e ci hanno accolti nelle loro case o suggerito un rifugio per passare la notte, dai campi sportivi alle aree da picnic a un albergo con tanto di stalla. Li porto nel cuore e per ricordarne i nomi ogni volta mi sono fatta firmare una tshirt».

Non solo, perché come membro della Wwoof, un’organizzazione di promozione sociale che consente di soggiornare in aziende agricole in cambio di lavoro in un’ottica di scambio sostenibile, ha prolungato la permanenza oltre una semplice giornata.

«Per fortuna non c’è stato alcun intoppo e il meteo ci ha assistito nella nostra marcia verso Sud, terminata con la via degli Dei che dal capoluogo emiliano valicando gli Appennini porta a Firenze. È meravigliosa, la città dei miei sogni. L’hanno vista anche i ciuchini il 6 gennaio partecipando alla Cavalcata dei Magi, la parata dell’Epifania». Infine l’approdo in Valdarno nella struttura di Roberto e Cristiana, centro di rivalutazione asini e muli.

«Mi avevano parlato di questa oasi, sono venuta a visitarla e ho trovato due splendidi amici che non hanno esitato a prendersi cura di Blou ed Enzo». Che sgambettano felici nel recinto e a primavera accompagneranno Benigna nel rientro in patria.

Ma a lei, che a Meleto ammette di aver perso il senso del tempo e di vivere soltanto il presente, cosa resterà di un viaggio così inusuale? «La consapevolezza che bisogna osare. Posso dire a tutti realizzate i vostri sogni, è molto più bello che limitarsi a sognare». Intanto la sua vicenda ha già fatto proseliti e al ritorno il gruppo di camminatori umani e quadrupedi sembra destinato a ingrandirsi.