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Addio a Polezzi: prof da una vita e "pioniere" della pallamano

Ai colloqui ti aspettava con il sorriso sornione, come stupito che tu andassi perfino dal prof di storia dell’arte o che non conoscessi a menadito la situazione di tuo figlio. Un sorriso mai banale, mai costruito: e che si è spento l’altra notte, senza dargli la possibilità di resistere alla morte, senza dare a chi gli voleva bene il tempo di rassegnarsi. E’ morto in un soffio Paolo Polezzi: aveva appena 61 anni.

Architetto, innamorato dell’arte che poi era la sua materia, da una vita insegnava alla IV Novembre. Ma era solo una delle sue passioni. Un’altra, inossidabile dai tempi del liceo, era la pallamano. "Pioniere" di uno sport che finiva sempre in un angolino, stretto tra il calcio e la pallavolo. Lo aveva fatto crescere insieme a Toscano Locci, a Cesare Badii: sport olimpico dal 1972 ma già dal 1975 ad Arezzo, nel gruppo sportivo del Classico. Partite all’aperto a S.Lorentino, anhe sotto la neve. Con lui in panchina la promozione in B: partite stavolta a Chianciano, le strutture non andavano di pari passo alla sua passione.

La serie A sfiorata, vittorie e sconfitte, con lui presidente della Petrarca pallamano. Erano quattro amici al campo. Stamani, vicini alla moglie Mara e alla sorella, gli diranno addio alle 10.30 nella chiesa di S.Donato.