Addio a Gigi Armandi, sociologo e storico innamorato della città

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Una grave perdita per la città e per la cultura. È morto ieri per un malore improvviso il sociologo e storico concittadino Luigi Armandi. Nato nel 1946, si era laureato alla facoltà di sociologia di Trento, allievo dei professori Francesco Alberoni e Beniamino Andreatta. Uomo dai molteplici interessi socio culturali, aveva ereditato dal nonno Luigi Mascagni (socialista e protagonista della Resistenza) la passione per gli studi storici focalizzati sui rapporti sociali.

Dopo una militanza giovanile negli scout Cngei (il ramo laico dello scoutism) ha contribuito fattivamente ad alcune delle principali associazioni culturali cittadine. Esempi? L’Associazione degli Amici della Musica (della quale è stato rifondatore e presidente) e la Società Storica Aretina (della quale è stato fra i fondatori, era ancora consigliere e nel comitato di redazione della rivista Notizie di Storia. La passione per l’associazionismo lo ha portato anche a sostenere il Kiwanis, del quale è stato presidente. Non poteva mancare di entrare nella politica attiva: nel 1995, dopo essersi candidato a sindaco con una lista civica, risultò eletto in consiglio comunale dove è rimasto fino al 1999.

Collaboratore del nostro giornale per tanti articoli di storia locale e per numerose Letture della Domenica, ha svolto un’intensa attività di conferenziere e organizzatore di convegni.

Lascia un nutrito corpus di pubblicazioni fra le quali spiccano: Il comparto moda della Provincia (CCIAA, 1991); Storia sociale della Massoneria aretina (una minuziosa disamina di patrioti, carbonari, garibaldini e radicali); Nel nome di Garibaldi (documentata storia del Risorgimento aretino); Gli Svizzeri ad Arezzo (storia di 150 anni di questa azienda radicata in città); Storia del socialismo nella provincia (un ponderoso repertorio di fonti, di estrema utilità per gli studiosi a venire). La sua innata “curiositas” lo ha portato a scrivere anche una storia della cucina aretina e una della bande musicali che si sono succedute per un secolo e mezzo ad Arezzo, con utilissimo repertorio di maestri e di musicanti.

È stato impiegato della Bpel Lascia due figli, Marianna e Lorenzo, e la moglie Maria Pia, cui vanno le nostre affettuose condoglianze. La salma è esposta da questo pomeriggio presso la Croce Bianca dove avrà luogo domani la cerimonia funebre.

C.S.