REDAZIONE AREZZO

Se ne vanno i cavalli di Aceves, la mostra chiude con un libro fotografico

Presentazione e "finissage" oggi domenica 17 febbraio alle 17 in Fortezza ad Arezzo con un catalogo dedicato al "Lapidarium"

Cavalli di Aceves

Arezzo 17 febbraio 209 - Chiude la mostra “Lapidarium: dalla parte dei vinti” di Gustavo Aceves organizzata dalla Fondazione Guido d’Arezzo con il Comune di Arezzo, e viene presentato il catalogo fotografico che racconta il connubio tra i grandi cavalli e gli angoli monumentali della città. La presentazione oggi domenica 17 febbraio alle 17 in Fortezza a ingresso libero. Da giugno 2018 a febbraio la mostra ha portato nel cuore della città toscana le monumentali sculture di Gustavo Aceves, uno fra i massimi interpreti dell’arte contemporanea mondiale.

A documentare l’evento espositivo itinerante che ha coinvolto alcuni dei più significativi luoghi del centro storico come la Cattedrale, la Fortezza Medicea, San Francesco e la Sala Sant’Ignazio, arriva adesso il volume promosso dalla Fondazione Guido d’Arezzo e edito con il contributo della Biblioteca della città di Arezzo.   La pubblicazione, realizzata dall’architetto e fotografo Andrea Sbardellati e curata da Roberto Barbetti e Francesco Buranelli, si compone di 36 tavole singole che propongono una carrellata di fotografie, stampate in grandi dimensioni e raccolte in un cofanetto che contiene anche un inserto dedicato ai testi con i contributi del sindaco Alessandro Ghinelli, Alessandro Artini, Roberto Barbetti, Francesco Buranelli, Jorge Juanes, e Andrea Sbardellati. Il volume è stampato dalle Grafiche Badiali di Arezzo.  

  “Il passaggio da Arezzo dei cavalli di Gustavo Aceves -  dichiara il sindaco Alessandro Ghinelli, che è anche presidente della Fondazione Guido d’Arezzo - ha consentito alla città di compiere ancora un passo in avanti nel proprio percorso di affermazione come luogo d’arte privilegiato, capace di esaltare la bellezza grazie anche all’armonia e alla suggestione dei suoi spazi e delle sue architetture. Ne rimarrà memoria in questa opera editoriale unica e preziosa, nel quale l'espressività dell'arte e la suggestione dei luoghi e delle architetture che l'hanno custodita trovano la loro sintesi perfetta”.