SILVIA BARDI
Cosa Fare

La Biblioteca apre l'archivio di Alfredo Bennati. Scoprì che ad Arezzo si correva Giostra

Giornalista de "La Nazione", ricercatore, studioso di cultura locale, ha accumulato un prezioso archivio del Novecento ora in Biblioteca e visibile a tutti

Alfredo Bennati

Arezzo 21 ottobre 2019 - Il giornalista Alfredo Bennati per gli aretini di lunga memoria è stato colui che ha riscoperto la Giostra del Saracino. Per noi della Nazione è il “decano”, lo storico corrispondente della redazione di Arezzo, allora in un palazzo di via Cavour, dal 1919 al 1944, dove arriva dopo aver scritto per il «Corriere della Sera» e il «Giornale d’Italia». Per tutti lo studioso appassionato divulgatore di vicende aretine, frequentatore di archivi e biblioteche, la voce di tanti avvenimenti. E proprio la Biblioteca di Arezzo conserva tutto il suo archivio diviso in filze, 485 volumi, 344 miscellanee e 4 periodici che la biblioteca ha acquisito nel 1998. Un archivio che lunedì 21 ottobre dalle 17 sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno consultarlo, anche se sotto la supervisione di un archivista, e su prenotazione allo 0575 377904/909 o a [email protected] nel palazzotti via dei Pileati ad Arezzo. In quei faldoni sto conservati giornali e cronache, scoperte archeologiche, cinquant’anni di storia di Arezzo e delle sue vallate.

La vicenda più intrigante è legata propio alla rinascita della Giostra del Saracino scoperta durante una ricerca in biblioteca che lo porta a imbattersi in un opuscolo che descrive la Giostra del 1677, disputata in onore del Barone Siri in occasione della festa di San Niccolò con tutte le regole del torneo. Sarebbe finito lì se Bennati non si fosse imbattuto anche in un gruppo di ragazzini che, pare a Pescaiola, giocassero con manici di scopa impugnati come lance contro una figura disegnata con il carbone su un muro, un buratto. Da giornalista curioso e cultore di storia locale, capì che quello non era solo un gioco, ma una antica tradizione cavalleresca aretina dimenticata e che lui stesso ripropose. E da allora, dal 1931, si è tornati a correr Giostra. Non è un caso, dunque, che fosse anche segretario segretario della Brigata aretina amici dei monumenti, nel 1925-1926 aveva rappresentato il comune nei Consorzi delle ferrovie Arezzo-Sinalunga e Arezzo-Fossato di Vico, nel dopoguerra è stato presidente del Preventorio provinciale infantile “Carlo Sandrelli”, membro della Commissione per la toponomastica stradale del Comune di Arezzo e rappresentante del comune in seno al Consorzio per la gestione della biblioteca cittadina e dal 1949 fino alla sua morte nel 1962 è stato segretario generale dell’Accademia Petrarca. Una vera memoria storica.