
Vittorio Grigolo Protagonista di “Italia, un sogno” un tributo alla tradizione dell'opera
Arezzo 8 dicembre 2020 - Una piuma che un soffio fa volare via. E’ il tenore aretino Vittorio Grigolo tra i primi ospiti della grande serata evento «A riveder le stelle» trasmessa ieri dalle 17 su Rai Uno per celebrare l’apertura del teatro della Scala chiusa per Covid. Niente spettatori, niente abiti da sera, ma spettacolo puro, di grande ricchezza ed eleganza e non solo nei contenuti se è vero, come è vero, che l’opera è uno spettacolo ricco, sì, ma non per ricchi. O almeno lo era.
Il Covid lo ha fatto ridiventare tale e tutti ieri sono potuti entrare alla Scala, gratis, e assistere alla sua magia di canto, musica, grandi artisti e la danza di Bolle. In questo cast stellare anche la voce di Vittorio Grigolo con un frac firmato Giorgio Armani che ha cantato la celebre aria «La donna è mobile» dal Rigoletto di Verdi. La più importante serata della Scala di Milano nel «ponte» festivo di S.Ambrogio.
«Quella di stasera sarà la più grande apertura della Scala e sarà uno spartiacque - ha detto Grigolo prima della messa in scena - una We are the opera. Anche in questo caso la questione è la fame di palcoscenico. Abbiamo bisogno di un mezzo per continuare a fare spettacolo». Per il tenore non è certo la prima volta alla Scala, ma quella prima volta è difficile da scordare: «La ricordo come fosse oggi, quella sensazione di adrenalina che si poteva tagliare con il coltello. Io avevo solo vent’anni e quel palco davanti ai miei occhi, pronto a darti gloria oppure divorarti in un attimo.
Oggi, dopo tanti anni e tante stagioni gloriose, mi ritrovo qui pazzo di gioia, a celebrare questo 7 dicembre sotto una luce diversa, una luce di rivalsa, di rinascita. La musica rimane il baluardo della mia vita e fonte di felicità per molte persone che come me non ne possono fare a meno».
I brani più popolari dell’opera con l’orchestra diretta dal maestro Riccardo Chailly, la regia di Davide Livermore, sono stati interpretati dalle soprano Lisette Oropesa, Kristine Opolais, Rosa Feola, Aleksandra Kurzak, Eleonora Buratto, Sonya Joncheva e Marina Rebeka, dai mezzosoprani Elina Garanca e Marianne Crebassa, dai tenori Juan Diego Flórez, Francesco Meli, Benjamin Bernheim, Piotr Beczala e Roberto Alagna, dai baritoni Luca Salsi, Carlos Alvarez, Ludovic Tézier e Placido Domingo.