SILVIA BARDI
Cosa Fare

A Capolona i muri dipinti di Exit Enter e Francisco Bosoletti

Street art in corso nel centro cittadino e sabato l'inaugurazione della mostra

Francisco Bosoletti

Capolona (Arezzo) 8 settembre 2020 - Muri cittadini come tele d’artista. Capolona si offre alla street art e ci crea sopra un vero e proprio festival per realizzare mostre a cielo aperto. E comincia subito con una grande firma, quella di Exit Enter. Se a qualcuno il nome non dice niente di forse a parlare per lui sono le sue opere, riconoscibilissime, caratterizzare da piccole figure stilizzate accompagnate da cuori rossi. Sarà lui ad inaugurare "52010 Art Fest", il primo festival d'arte di strada di Capolona insieme con Francisco Bosoletti che da ieri sono già al lavoro e qui resteranno fino al 13 settembre, e alla fine sarà allstuta  anche la mostra personale di Exit Enter. Questo festival è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Capolona, il curatore indipendente e direttore artistico del progetto Matteo Bidini, l’istituto comprensivo Garibaldi di Capolona e i privati cittadini che hanno messo a disposizione spazi e muri come la macelleria Dini e la scuola elementare. Fino al 13 settembre verranno realizzati due murales in pieno centro ad opera di Exit Enter e Francisco Bosoletti, quest’ultimo artista argentino che porta nei suoi murales il classicismo dei dipinti e le cui opere sono ospitate in musei e gallerie, le sue grandissime creazioni hanno invaso i quartieri di Napoli. Sabato 12 settembre alle 16 ci sarà un incontro davanti al palazzo comunale per partecipare ad un tour gratuito con il curatore e gli artisti, alla scoperta dei murales che saranno in stato di completamento. E domenica 13 settembre dalle 17 alle 21 inaugurazione della mostra personale di Exit Enter “La leggerezza dell’essere”, ispirata ai luoghi e paesaggi toscani, mostra che durerà fino al 20 settembre. Questo progetto segue idealmente quanto fatto durante la quarantena Covid da Exit Enter a Civitella, Pieve al Toppo, Badia al Pino e Tegoleto dove ha realizzato  quattro grandi pannelli per  raccontare l’eccidio di Civitella, le giostre del Toppo del 1280, il pino monumentale di Badia al Pino e la leggenda del brigante Gnicche. Non opere a caso, dunque, ma legate strettamente allo spirito del luogo e soprattutto della sua gente.