"Terrone non è un insulto": l'Accademia della Crusca finisce in tribunale

Un ingegnere salernitano porta l'istituzione a processo: "Battaglia di civiltà. Il termine racconta la ricchezza del Sud Italia"

Il Festival Antirazzista e Terrone organizzato a Pontida

Il Festival Antirazzista e Terrone organizzato a Pontida

L'ha sempre definita una "battaglia di civiltà". Con un obiettivo chiaro: chiedere all'Accademia della Crusca, l'istituzione che custodisce il tesoro della lingua italiana, di modificare la definizione di "terrone". Insomma, quel termine non deve essere usato soltanto come dispregiativo, ma al contrario va sottolineata anche la sua accezione positiva legata alla ricchezza terriera del Sud Italia. Protagonista di questa vicenda è Francesco Terrone, 60enne ingegnere salernitano di Mercato San Severino. Nei mesi scorsi il professionista aveva inviato una serie di lettere alla Crusca, cercando di sensibilizzare i rappresentanti dell'Accademia affinché venga recuperato il vero significato del termine "terrone" - e di conseguenza del suo cognome - legato alla terra dei latifondisti e dei feudatari, e quindi alla ricchezza.

Azione legale

Ma dopo aver ricevuto solo "risposte evasive", l'ingegnere Terrone ha deciso di passare al contrattacco intraprendendo un'azione legale e portando così la Crusca in tribunale. A fine febbraio infatti negli uffici dell'istituzione fiorentina era arrivato l'atto di citazione firmato dall'avvocato Antonio Cammarota, che rappresenta proprio la Fondazione Francesco Terrone. La prima udienza è in programma oggi nelle aule del tribunale di Nocera Inferiore.

"Dovere morale"

"Sono convinto sia un dovere morale e civile ri-definire il termine terrore - le parole dell'ingegnere -. Sicuramente sarà un motivo per aprire dibattiti che rimetteranno in atto la sempre presente Questione Meridionale". Nel 1993 Francesco Terrone era stato vittima anche di un episodio di discriminazione che ha ispirato un libro, nel quale si racconta "di quando in Lombardia, durante un colloquio di lavoro, mi fu detto che un Terrone può fare soltanto l'operaio".

L'origine del vocabolo

Sul sito dell'Accademia della Crusca, c'è un documento in cui si cerca di raccontare la cronistoria del termine "terrone". Il vocabolo viene registrato per la prima volta da Bruno Migliorini nel 1950: "Terrone: così gli italiani del settentrione chiamano gli abitanti delle regioni meridionali (più o meno, da Roma in giù). La voce nasce appunto nei grandi centri urbani dell’Italia settentrionale con valore di "contadino" (come villano, burino e cafone) e usata, in senso spregiativo o scherzoso, per indicare gli abitanti del Meridione in quanto il Sud era una regione del nostro Paese caratterizzata da un’agricoltura arretrata".