I paladini di Manif pour tous: «Gli omosessuali ne possono uscire»

Anche il leghista Ciacchini tra gli organizzatori della manifestazione alla Terrazza Mascagni a sostegno della famiglia tradizionale «contro il totalitarismo dell’ideologia gender».

Una manifestazione di La Manif pour Tous

Una manifestazione di La Manif pour Tous

Livorno, 4 ottobre 2015 - «Se una persona è omosessuale, noi la rispettiamo. Però ci sono studi medico-scientifici che dimostrano che dall’omosessualità si può guarire. O meglio, se ne può uscire». A parlare è il leghista Massimo Ciacchini che ieri ha tirato le somme della seconda edizione del «Manif pour tous», la manifestazione in sostegno alla famiglia tradizionale che si è svolta domenica scorsa alla Terrazza Mascagni. «Sono argomenti scivolosi – lo ha interrotto Aldo Ciappa di Manif pour tous – e ci sono fattori culturali e situazioni che possono dare vita alla scelta gender. Però per quanto riguarda la Manif Pour Tous, c’è una scuola di psicologi che si affida alle cosiddette teorie riparative. A noi non interessa, non siamo psicologi».

Alla base della manifestazione, la salvaguardia della famiglia tradizionale e del matrimonio, contro il «totalitarismo dell’ideologia gender». «Qualcuno – ha proseguito Ciappa – dice che il gender non è un’ideologia. Ma è così. Tutto è nato con due conferenze, al Cairo nel ’94 e a Pechino nel ’95 per trattare il tema dello sviluppo della popolazione. Per aiutare i poveri, si decise di attuare politiche per controllare le nascite con imposizioni di modelli come sterilizzazione e aborto. Così bisogna fare se si vogliono ottenere gli aiuti dalle organizzazioni internazionali. Inoltre si parlò della condizione femminile e si usò per la prima volta l’aspetto della sessualità maschio/femmina fu superato con il termine gender. Politiche di genre, appunto. Donna non si nasce, ma si diventa. Questa è la decostruzione della sessualità». «La cosa più pericolosa – ha concluso Ciacchini – è che questa impostazione si vuole imporre negli asili. Nel nord Europa ai bambini si propongono modelli dell’ altro sesso come possibilità da scegliere. Ma con 3 babbi, 2 mamme e provette loro vanno in confusione. Noi siamo come dei cani da guardia, in difesa della famiglia».