Alla vetrina mondiale della nautica facciamo la parte del leone

Il nostro comparto è il 50% della produzione nazionale. La ribalta ligure rappresenta un grande segnale di rilancio

Salone nautico di Genova

Salone nautico di Genova

Viareggio, 29 settembre 2015 - TAGLIA il nastro dei 55 anni il Salone Nautico di Genova. Da sempre rappresenta il punto focale della produzione nautica italiana e internazionale, anche se negli ultimi anni si è drasticamente ridimensionato a causa della crisi. In effetti il gigantismo al quale era arrivato con numeri impressionanti per espositori e visitatori non poteva reggere. Ora, la linea scelta dalla nuova gestione prevale nella qualità e nel rendere ancora più internazionale il messaggio della nautica italiana. Quest’anno sono presenti oltre 1.000 imbarcazioni, sono attesi più di 100.000 visitatori, e l’area espositiva va oltre i 200.000 metri quadrati. Più del 20 per cento sul 2014 riguardo alle barche in acqua e una crescita del 16 per cento sulle imbarcazioni e sugli accessori, con un numero maggiore di stand di motoryacht, delle vele, così come delle pneumatiche e dei catamarani.

Segni di ripresa quindi ci sono, anche se solo poche settimane fa è nata a Milano una ‘concorrente’ di Ucina (la Confindustria della nautica), organizzatrice del Salone, che ha preso il nome di Nautica Italiana. La nuova associazione è spuntata nell’orbita di Altagamma, un polo di aziende, non solo nautiche, di eccellenze italiane nel mondo.

Indipendentemente da ciò, il salone genovese apre i battenti da domani al 5 ottobre nel solito scenario della fiera che aveva già convinto nell’edizione scorsa, con il nuovo look, il nuovo posizionamento delle barche in acqua, un set positivo, tutto sommato, anche se in persistenza della grave crisi che ci attanaglia da anni. Il salone resta quindi la più importante rassegna nautica italiana, e «i dati relativi alla ripresa - come afferma Carla Demaria, presidente Ucina - sono confortanti dopo anni difficili». Positivi anche i dati diffusi da Assilea per quanto riguarda il leasing delle barche, con forti incrementi delle stipule e delle somme erogate. L’incidenza dei cantieri viareggini o che comunque hanno qui la sede, è e resta preponderante nel mondo della nautica da diporto. Siamo sempre al 50 per cento del totale nazionale. Tra le prime quindici imprese mondiali per numero di ordini, cinque sono di Viareggio. Nel variegato settore della nautica toscana esistono più di 2.000 aziende grandi e piccole, e decine in provincia di Lucca. I più grandi cantieri sono a Viareggio e Versilia con migliaia di dipendenti fra diretti e indotto. L’internazionalizzazione del settore resta l’ancora di salvezza, è il caso di dirlo. E così i nostri shipyards hanno moltiplicato i rivenditori nei paesi più ricchi, Medio Oriente e Cina, un pò meno in Russia. E poi in Centro e Sud America, con risultati alternanti. Per non parlare del più grande e ricco mercato del mondo, quello statunitense, che apprezza da molti anni i nostri migliori prodotti, sia a vela e motore, sia solo a motore. Insomma, esistono motivi validi per apprezzare una ripresa.