A lezione di salvataggio nelle cave / VIDEO e FOTO

Seravezza, simulato un malore in quota: ecco come si presta soccorso in una situazione difficile

Un momento della simulazione di un malore a un cavatore nella cava delle Cervaiole

Un momento della simulazione di un malore a un cavatore nella cava delle Cervaiole

Seravezza (Lucca), 27 luglio 2017 - Un cavatore accusa un malore sospeso alla candida parete. Il collega vicino lancia l’allarme e l’addetto aziendale al primo soccorso lo raggiunge calandosi con la corda e, azionando i dispositivi di discesa, lo accompagna alla base della montagna di marmo.

È accaduto ieri pomeriggio nella cava delle Cervaiole, mare di abbacinante candore del Monte Altissimo, 1.200 metri sul livello del mare, nel Comune di Seravezza. Un salvataggio in perfetta regola, con tanto di ambulanze della Pubblica Assistenza di Stazzema intervenute col medico a bordo in una ventina di minuti dalla chiamata al 118. La sola cosa non vera, per fortuna, era l’incidente al cavatore. Alle Cervaiole infatti si è svolta la simulazione di soccorso a completamento dei corsi di formazione nell’ambito dei “dispositivi anticaduta e sistemi di accesso e posizionamento mediante fune” organizzati dal Comitato paritetico Marmo della provincia di Lucca (composto da Confindustria e sindacati Cgil, Cisl e Uil), in collaborazione con il 118 dell’Asl e il team Pro Rock che ha curato la didattica. “Allievi” gli addetti al primo soccorso delle aziende Henry, coop Condomini di Levigliani, Da. Vi. Pietra del Cardoso e Mugnani. Simulato anche un soccorso in piano per frattura a una gamba e l’impiego del defibrillatore su manichino.

"Di recente il comparto marmo, fortunatamente non in questa provincia, ha registrato sei incidenti mortali – spiega Leonardo Quadrelli della Fillea Cgil, vicepresidente del Comitato paritetico Marmo – . Per evitare che in caso di infortunio manchi organizzazione e consapevolezza di ciò che ciascuno deve fare abbiamo formato oltre 1000 addetti nell’ultimo anno".

"La sicurezza è il nostro mantra, è la proteina che deve animare il DNA di chi lavora a ogni livello in cava – aggiunge Fabrizio Palla presidente della, sezione varie di Confindustria Toscana nord – . Gli infortuni in provincia di Lucca sono scesi di due terzi da quando iniziammo i corsi nel 2006. Da quindici anni non registriamo morti né infortuni gravissimi in parete e sono dimezzati quelli con oltre 20 giorni di prognosi".

"La formazione alla sicurezza è parte integrante del lavoro in cava – spiega Claudio Massaglia che assieme a Carlo Malerba rappresenta il team Pro Rock – e nelle aziende abbiamo registrato grande sensibilità da parte degli operatori". Sicurezza è il verbo che unisce lavoratori e datori, in questo mestiere dove gli uni e gli altri lavorano fianco a fianco, esposti ai medesimi rischi. "Perché – sintetizza Quadrelli – qui a Lucca siamo consapevoli che lavorare in cava non può significare solo una corsa a fare più blocchi".