'Ospedale sempre più povero'. La Uil chiede affitti calmierati

Chiudono i negozi, appello per cercare di salvare le attività

La galleria commerciale deserta

La galleria commerciale deserta

Lido di Camaiore, 17 settembre 2017 - LA CRISI, certo. Ma anche il lento impoverimento dell’ospedale Versilia. La Uil tenta di comprendere le cause che hanno condotto diverse attività dei corridoi del nosocomio ad abbassare definitivamente le saracinesche. Ha chiuso il fioraio, ha chiuso l’emporio, il parrucchiere e ha chiuso anche la banca; compreso lo sportello bancomat. «E così una struttura tutto sommato nuova e moderna si trova priva di servizi alla persona che possono rappresentare un valore aggiunto». Affrontano la questione i rappresentanti sindacali Uil Fpl, Claudio Velia, Fausto Delli e Maria Scifo, chiedendo alla dirigenza dell’Asl «dove sia possibile, di intervenire in qualche modo per invertire il processo di impoverimento».

NESSUN allarme, ma una richiesta di collaborazione all’azienda sanitaria. «Capiamo che la chiusura non sia imputabile in senso stretto alla responsabilità dell’azienda – prosegue Delli – ma si assiste comunque a un impoverimento generale. Ci domandiamo, allora, se la richiesta di affitto degli spazi da parte dell’Asl Toscana Nord Ovest sia ancora adeguata ai tempi che, inutile negarlo, ormai sono cambiati. Il prestigio di un ospedale passa anche attraverso i servizi che si danno agli utenti: quello della Versilia ha tante specialità mediche al suo interno e nel suo ambito è un polo di attrazione che non può rimanere sguarnito dei servizi complementari alla persona». La proposta della Uil è semplice: «E’ possibile che le attività commerciali abbiano chiuso perché non riescono a far fronte alle spese. Chiediamo alla dirigenza se esistono dei margini legislativi per proporre degli affitti calmierati – conclude Scifo – così da garantire una sopravvivenza degli esercizi commerciali ancora esistenti e permettere la riapertura di altre attività, senza incorrere ovviamente nelle sanzioni della Corte dei conti. Speriamo che l’Asl possa intervenire in tal senso e aspettiamo una risposta dalla dirigenza».