Ast, la Thyssen non rinuncia agli esuberi: Del Rio mediatore per indolcire la pillola

La trattativa al Mise prosegue su un tavolo separato che vede sindacati nazionali e territoriali da una parte e Governo dall'altra. Tensione alle stelle con i lavoratori pronti a seguire le indicazioni di Landini (Fiom) che aveva ventilato la possibilità di occupare gli stabilimenti di viale Brin in caso di rottura

Ast, stop a mobilità per 550 lavoratori

Ast, stop a mobilità per 550 lavoratori

Terni, 8 ottobre 2014 - E' in corso in questi minuti a Roma l'ennesimo incontro tra il ministero per lo Sviluppo Economico del Governo Renzi, Federica Guidi, i rappresentanti sindacali Fiom, Uilm, Fim e Ugl, l'amministratore delegato dell'Ast - Acciai Speicali Terni Lucia Morselli e i rappresentanti istituzionali ternani per risolvere la difficile vertenza delle acciaierie di Terni. Dopo un mese di trattative "ad elastico" per scongiurare 550 licenziamenti, la riunione odierna dovrebbe essere quella decisiva in considerazione del fatto che lo scorso 4 settembre tutte le parti in gioco si erano impegnate a chiudere entro un mese per non dar luogo a un prolugamento eccessivo che avrebbe danneggiato tutti.

La tensione è alle stelle, perchè dopo quello che lo scorso 4 settembre è sembrato poteva essere un passo indietro da parte della TyssenKrupp che detiene il 100% di Ast, la multinazionale ha fatto molti altri passi in avanti spingendo la trattativa fin sull'orlo della rottura. Questa mattina a Milano, Maurizio Landini, segretario generale della Fiom ha affermato: ''Siamo di fronte a momenti cruciali per la vertenza sulla Ast di Terni. Se il governo sposerà la linea dell'azienda noi non escludiamo nulla, nemmeno l'occupazione della fabbrica. Non possiamo accettare una piattaforma che prevede licenziamenti e diminuzione dei salari''. 

----Notizia in aggiornamento----

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18 - La trattativa al ministero dello Sviluppo Economico per la soluzione della vertenza delle acciaierie di Terni prosegue su un tavolo separato che vede sindacati nazionali e territoriali da una parte e Governo dall'altra. Oltre al ministro Guidi c'è anche il sottosegretario Del Rio la cui presenza viene segnalata come ulteriore "garanzia" del rispetto degli impegni che il Governo avrebbe deciso di assumersi di fronte alle richieste della ThyssenKrupp, multinazionale tedesca che detiene l'intera proprietà di Ast. I tedeschi hanno ribadito di voler investire, anche in maniera pesante su Terni, ma chiedono "agevolazioni di sistema" (ovvero sconti sul costo dell'energia) e riduzione del costo del lavoro. La Thyssen non sarebbe disposta a rinunciare ai licenziamenti, anche se, pare, possa ridiscuterne il numero. La funzione del Sottosegretario Del Rio, dunque, sembrerebbe proprio questa della mediazione rispetto alla posizione intransigente dei sindacati di tutelare ogni singolo posto di lavoro. Alla luce di questa mediazione in corso, l'incontro odierno potrebbe non risultare più decisivo come poteva sembrare all'inizio di giornata.