Sfiorati da un fulmine sulle acque del Trasimeno, cinque ragazzi salvi per miracolo

Sulla loro imbarcazione partecipavano a una regata

Un'ambulanza

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Passignano, 22 luglio 2014 - QUESTIONE di centimetri. Se il fulmine caduto ieri mattina sullo specchio d’acqua del Trasimeno si fosse infranto appena poco più in là, ci troveremmo forse di fronti a una tragedia immane e senza precedenti nella storia del ‘mare degli umbri’. Perché cinque giovani, che in quel momento stavano partecipando a una regata velica a poche centinaia di metri dalla costa di Passignano, se la sono davvero vista brutta. Anzichè guardarsi dalle insidie del vento e delle onde, mai si sarebbero aspettati che il ‘nemico’ potesse arrivare molto più dall’alto, direttamente dal cielo e dalle nuvole.

ERANO le 10.45 del mattino di ieri, quando un fulmine ha sfiorato l’imbarcazione su cui si trovava il gruppo di ragazzi. L’impatto tra la saetta e l’acqua è stato violento e non è stato privo di conseguenze, perché il lampo ha provocato ustioni agli arti dei giovani velisti. L’allarme è scattato immediatamente e, mentre la barca con i ragazzi a bordo feriti, spaventati e sotto choc raggiungeva la riva, sul posto accorrevano anche due ambulanze del 118.

L’INTERVENTO è stato coordinato dall’infermiera Luisa Mattioli dalla Centrale operativa, che ha gestito con freddezza la delicata fase, con grande apprensione per la comitiva; una volta verificato lo stato di salute dei cinque teenager, tutti di età intorno ai quindici anni, è stato disposto il trasferimento dei ragazzi al Pronto Soccorso del «Santa Maria della Misericordia», dove sono stati sottoposti alle cure del caso dalle equipe sanitarie dell’ex Silvestrini. Attualmente — riferisce una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera perugina — le loro condizioni vengono monitorate scrupolosamente dai sanitari. «Tuttavia — informa l’ospedale — sono escluse lesioni gravi, per cui si ritiene che già nella stessa giornata di oggi i cinque potrebbero essere dimessi». Se la caveranno giusto con qualche ‘bruciatura’ a ricordo di una brutta avventura che poteva avere anche conseguenze ben più drammatiche.

Luca Vagnetti