"Abbelliamo le periferie. Meeting con mille perugini per combattere il degrado"

Cucinelli: ‘Una maxi-riunione con tutta la città’

"Abbelliamo le periferie. Meeting con mille perugini per combattere il degrado"

"Abbelliamo le periferie. Meeting con mille perugini per combattere il degrado"

Corciano, 4 ottobre 2015 - Cucinelli e le periferie. Il Brunello del cashmere ama la bellezza, si sa. Ne ha fatto una filosofia di vita. E di lavoro. Stavolta vuole dare valore però non ai borghi, ma alla sua «stimata periferia per renderla migliore». Ha iniziato abbattendo i capannoni che erano ai piedi di Solomeo. Ma non pare intenda fermarsi. Sul palco di «Corciano castello di vino», con lui ci sono l’agronomo Diego Contini, il presidente della manifestazione Bruno Nucci, il caporedattore del «La Nazione Umbria», Roberto Conticelli e il sindaco di Corciano Cristian Betti (tutti nella foto in alto).

Il tema della serata è «Il territorio e le sue bellezze», ma Cucinelli vira subito in periferia. «Che ha bisogno di recuperare la dignità. E farlo è compito di ognuno di noi». Così basta poco perché metta sul tavolo una proposta concreta, non senza averla maturata e meditata. «La domenica spesso me ne vado in giro a guardar le case, le fabbriche e penso che ci sarebbero spazi e modi per riqualificare la vita nelle periferie, per ridare dignità ai luoghi e alle persone – spiega –. Così penso che abbia ragione il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, quando dice che serve il protagonismo dei cittadini in questo. E mi è venuto in mente che si potrebbe fare una grande riunione, con mille-duemila perugini, tante persone alle quali raccontare perché è importante tenere ordinato, pulito e bello il proprio quartiere. Perché ce ne dobbiamo occupare come si faceva una volta».

Ma a Cucinelli non basta. «Ci sono periferie ovunque ‘distrutte’ da progetti edilizi che sovrastano il territorio, mortificandolo soprattutto con colorazioni che poco hanno a che fare con l’ambiente che li accoglie». Perché il suo «pallino» da un anno a questa parte è quello di far cambiar colore a quel maxi-negozio sotto il raccordo autostradale, a Ellera. Quell’enorme capannone arancione che non gli piace per niente. Non lo ha mai nascosto. «Andrò dall’amministratore delegato in Germania per spiegargli che quella cosa lì in quel posto è brutta, deturpa – sentenzia. E se non mi ascolterà farò vedere quel capannone a 500 giornalisti. Perché il brutto va combattuto. Anche in periferia».

Infine precisa: «Le mie non sono critiche, ma proposte per avere luoghi più belli e più puliti, non solo nei centri storici. Non si va contro il mondo, contro lo sviluppo che però a mio avviso può essere assecondato e migliorato. E non possiamo fare tutto pensando sempre che non ci siano i soldi». E conclude: «Ci siamo chiesti: cosa ci diranno i nostri figli delle bruttezze che gli lasciamo?». Già, chissà cosa diranno...

m.n.