Il vescovo Cancian «rivoluziona» le parrocchie

Città di Castello, raffica di trasferimenti dei sacerdoti. Ecco tutti i nomi e le modifiche

SI CAMBIA  Il vescovo Cancian e, sopra, monsignor Franco Sgoluppi che lascia dopo trent’anni Madonna del Latte

SI CAMBIA Il vescovo Cancian e, sopra, monsignor Franco Sgoluppi che lascia dopo trent’anni Madonna del Latte

Città di Castello, 23 giugno 2015 - RIVOLUZIONE nella diocesi tifernate, con il cambio della guardia per alcuni parroci, mentre dalla fine del 2016 lasceranno la parrocchia di San Francesco i Frati minori dopo oltre 700 anni. L’annuncio è arrivato direttamente dal vescovo Domenico Cancian, che ha annunciato le modifiche durante la messa domenicale. Per quanto riguarda le nomine, monsignor Franco Sgoluppi ha chiesto di essere sollevato da parroco di Madonna del Latte dopo oltre trent’anni. Al suo posto arriverà don Paolo Bruschi, che lascerà le parrocchie di San Giuseppe alle Graticole e di Titta. Qui arriverà don Salvatore Luchetti, proveniente da Pietralunga dove ha servito la comunità per 13 anni. Don Salvatore avrà la collaborazione pastorale di don Ermenegildo e dei Frati di Belvedere.

DON FRANCESCO Cosa, invece, è nominato parroco di Pietralunga e quindi lascerà le parrocchie di Lerchi, Piosina e Astucci, che saranno affidate a don Giorgio Mariotti. I trasferimenti avranno luogo entro la fine dell’estate. Il vescovo ha anche annunciato che il Capitolo straordinario provinciale dei Frati minori conventuali ha deciso di lasciare la parrocchia di San Francesco il 31 dicembre 2016 e il Convento nel giugno 2017. «La nostra Chiesa tifernate ringrazia i frati per la loro presenza dal 1250 e per il servizio pastorale alla parrocchia di San Francesco – ha aggiunto – Tutti avvertiamo il peso di questa perdita sia sul piano religioso che culturale. Il carisma francescano tuttavia rimane presente in diocesi con altre comunità maschili e femminili, e con le fraternità del Terzo ordine». Ieri c’è stata anche l’ordinazione di don Filippo Milli, che sarà vicario a San Giustino.

Carlo Stocchi