Omicidio Meredith, difesa di Sollecito: "Sentenza di condanna piena di errori e lapsus"

Mercoledì 25 verrà discusso il ricorso in Cassazione sulla richiesta di annullamento delle condanne al giovane pugliese e ad Amanda Knox / OMICIDIO MEREDITH, RUDY HA GIA' SCONTATO META' DELLA CONDANNA. A PASQUA POTREBBE ESSERE GIA' A CASA /OMICIDIO MEREDITH, AMANDA E LO 'STRAPPO' CON SOLLECITO: "HO PENSIERI POSITIVI PER LUI" / SOLLECITO: "QUESTA STORIA MI STA DILANIANDO" / SOLLECITO SARA' IN AULA / AMANDA SPOSERA' UN EX COMPAGNO DI SCUOLA / NUOVO LOOK E NUOVO FIDANZATO PER AMANDA / A MARZO L'UDIENZA IN CASSAZIONE / CONDANNA PER AMANDA E RAFFAELE NEL PROCESSO DI APPELLO BIS / LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DEL PROCESSO DI APPELLO BIS / IL RICORSO IN CASSAZIONE

Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito

Firenze, 23 marzo 2015 - Per la difesa di Raffaele Sollecito (condannato per l'omicidio di Meredith Kercher insieme ad Amanda Knox), la sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze conta  200 tra «sviste, lapsus ed errori grossolani». Anche su questo si basa il ricorso presentato in Cassazione dai difensori di Sollecito con cui chiedono l'annullamento della condanna subita dall'ingegnere pugliese.

La vicenda sarà affrontata dalla Cassazione mercoledì 25 marzo. Sollecito sarà presente accanto ai suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. Il ricorso si compone di 653 pagine e 144 allegati. È diviso per capitoli, dedicati a quelli che sono considerati gli errori dei giudici fiorentini che hanno inflitto 25 anni a Sollecito e 28 e sei mesi alla Knox. La difesa del giovane contesta la sentenza d'appello nella parte in cui sostiene la presenza di più soggetti nella casa del delitto sulla base delle tracce di sangue evidenziate con il luminol dalla polizia scientifica.

Secondo i legali c'è però un documento successivo degli stessi investigatori che esclude invece i reperti ematici. Per gli avvocati Bongiorno e Maori il collegio di secondo grado «si confonde» poi sull'impronta di scarpa insanguinata di Rudy Guede (che, giudicato con il rito abbreviato, sta scontando 16 anni di reclusione ormai definitivi) attribuita invece a un piede nudo della Knox. Si tratta della stessa traccia che venne ritenuta inizialmente delle calzature di Sollecito portando al suo arresto ma poi rivelatasi - «pacificamente» per i legali del giovane - dell'ivoriano. Ampio spazio nel ricorso è poi dedicato alla prova genetica. In particolare al Dna di Sollecito, secondo l'accusa, trovato sul gancetto del reggiseno della Kercher. «Della questione - si sostiene nel ricorso - si è occupato autonomamente il mondo scientifico, ritenendo inaffidabile quella traccia». Al termine del ricorso la difesa di Sollecito chiede l'annullamento della condanna. In via principale senza rinvio, rendendolo cioè definitivo da subito, o in subordine rimandando il procedimento ad altri giudici per un nuovo esame.