Tour in Toscana di Salvini: scontri a Massa e auto accerchiata a Viareggio. Cortei a Pisa

Momenti di tensione durante i comizi del segretario leghista / SCONTRI A MASSA / VIDEO 2: IL MANIFESTANTE FERITO VA IN OSPEDALE / UOVA E ARANCE CONTRO LE FORZE DELL'ORDINE / IL PUBBLICO AL COMIZIO - VIDEO / LA TAPPA DI VIAREGGIO / IL COMIZIO A FIVIZZANO / SALVINI A MARINA DI PIETRASANTA / IL CORTEO A PISA

Un momento degli scontri (Ansa)

Un momento degli scontri (Ansa)

Massa, 16 maggio 2015 - Momenti di tensione ai comizi elettorali di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio è arrivato a Massa a sostegno della candidatura dei candidati leghisti, compreso quello in corsa per la presidenza, Claudio Borghi. Salvini aveva cominciato a parlare, introdotto dai dirigenti toscani e locali del Carroccio, in piazza Garibaldi, quando un gruppo di appartenenti ai gruppi antagonisti della sinistra, che finora aveva scandito slogan e intonato cori di protesta, ha cercato di forzare il blocco di polizia e carabinieri che teneva i manifestanti, circa 300, confinati ai margini della piazza.

L’avanzata è stata fermata, anche per evitare il «contatto» con i leghisti riuniti attorno al palco, circa 400 secondo le fonti della questura. Nel contatto però alcuni dei manifestanti sono rimasti feriti e hanno ricevuto in loco i primi soccorsi, in attesa delle ambulanze, arrivate subito dopo. I due manifestanti rimasti feriti nei tafferugli sarebbero padre e figlio. Inizialmente sembrava che entrambi fossero stati sottoposti a fermo ma secondo quanto riferito poi dalla questura solo il figlio è stato fermato, per resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi sono andati in ambulanza all'ospedale: il padre ha riportato una ferita alla testa, più lievi le conseguenze per il figlio. Durissimo ovviamente il commento del leader del Carroccio sugli scontri: «Mi stanno urlando razzista da là, hanno bloccato un'intera città per non farmi parlare e hanno costretto al super lavoro le forze dell'ordine, poi parlano di democrazia. Se andassero a lavorare in un centro per anziani o a fare un po' di volontariato, forse sarebbero più credibili». 

Nessun problema invece nel comizio precedente tenuto da Salvini, a Fivizzano, in Lunigiana dove ha affrontato tematiche di carattere nazionale e ha pranzato agli stand dei panigacci nel centro di Fivizzano.

Tappa tranquilla anche a Marina di Pietrasanta, dove Salvini ha incontrato i suoi sostenitori dopo l'appuntamento elettorale di Massa. A sottolinearlo è lo stesso segretario su Twitter: «Coppia incontrata a passeggio su lungomare di Marina di Pietrasanta 'Stavolta votiamo #Lega, non se ne può più'. Non sono i soli!».

Contestazione violenta verso il leader leghista, invece, a Viareggio, dove i contestatori sono quasi arrivati a tu per tu con il segretario. L'auto di Salvini, infatti, è stata accerchiata da contestatori e presa a pugni mentre il politico lasciava in anticipo il mercato centrale, dove alcune persone lo contestavano in mezzo alla gente. Alcuni oppositori gli avrebbero anche impedito di fermarsi al gazebo leghista del mercato centrale. L'auto, che stava andando alla Passeggiata dove era previsto un comizio pubblico, è stata inseguita a piedi e con altri mezzi dagli stessi contestatori. A un certo punto l'autista ha anche fermato l'auto con il leader leghista e ha affrontato gli inseguitori, poi è risalito e ha ripreso la marcia.

Gli scontri avvenuti a Massa e Viareggio alimentano le tensioni tra Viminale e leader della Lega. Il ministro Alfano aveva da poco sottolineato che per la tutela dei suoi comizi, da febbraio a oggi, sono stati impiegati 8mila poliziotti. «Sarebbe meglio se Alfano - ha detto poi Salvini - chiudesse i centri sociali abusivi da cui partono i violenti che ci inseguono per le piazze, invece di mandare 8mila poliziotti a tutelare la gente che viene ad ascoltare la Lega. Non mi fanno paura tre deficienti - ha infine sottolineato Salvini a Viareggio - ma ho visto un bambino spaventato che piangeva per colpa di questi dementi. Non posso parlare in mezzo ai bambini e mettere a rischio l'incolumità della gente, ci vediamo dopo».

Tuttavia, il segretario del Carroccio, a partire dalle 19.20, ha tenuto comunque il suo comizio previsto sulla Passeggiata di Viareggio, davanti a circa 700 sostenitori. Non pochi problemi per la polizia, che ha dovuto controllare un centinaio di oppositori, che hanno contestato con slogan e lanci di uova. Salvini ha esordito dicendo che «chi lancia oggetti in una piazza dove c'è una manifestazione a cui sono presenti mamme e bambini, è una testa di ...» e «non è un paese normale dove si deve transennare il lungomare di Viareggio come uno zoo per potermi fare parlare». Salvini indossava una maglietta bianca con la scritta 'Rossi a casa', in riferimento alla campagna per le Regionali in Toscana e al governatore uscente Enrico Rossi (Pd) che si è ricandidato.

La veemenza della contestazione, però, è stata troppo forte e il comizio sul lungomare è durato solo 10 minuti a causa dei lanci di uova fatti da manifestanti di sigle antagoniste. Sul palco sarebbe stato lanciato anche un sasso, che fortunatamente non ha colpito nessuno. Il leader della Lega ha interrotto il suo intervento dicendo che «questa non è politica, questa è delinquenza, questa non è democrazia. Dopo una giornata così, anche a Viareggio non ci sono dubbi su come votare il 31 maggio. È giusto che ognuno esprima le sue opinioni ma così non mi è stato consentito di parlare».

Clima teso anche a Pisa, dove dietro a uno striscione con la scritta 'Mai con Salvini mai con Renzì, circa 200 persone appartenenti alla galassia antagonista hanno sfilato in corteo nel centro contro l'annunciata passeggiata del leader leghista Matteo Salvini.  I manifestanti hanno scandito slogan contro il leader leghista fino a raggiungere piazza Garibaldi; lì si sono fermati per un ulteriore presidio.

Il segretario, però, ha disertato il centro cittadino e, verso le 22.30, è arrivato al Green Park Resort di Calambrone: ad attenderlo una sala gremita di sostenitori e nessuna contestazione. «La giornata di oggi ci ha insegnato che il 31 maggio in Toscana chi resta a casa darà ragione ai violenti e ai lanciatori di sassi» ha detto durante il  comizio nell'albergo del litorale pisano che ha ospitato l'iniziativa elettorale di Lega Nord e Fratelli d'Italia. Il leader leghista ha poi attaccato il presidente della Regione, Enrico Rossi, che lo ha accusato di essere «un provocatore». «Rossi anziché condannare le violenze e le aggressioni ha pensato bene di dire che la colpa è mia perché sono solo un provocatore. Vergognati. Oggi a Viareggio un fumogeno ha sfiorato un bambino di due anni su un passeggino. E chi fa un gesto del genere deve essere portato in galera».