La porta del caos: in Pian d’Ovile le regole non valgono

Viaggio dove è "normale" andare contromano

I segnali stradali spesso vengono ignorati (Lazzeroni)

I segnali stradali spesso vengono ignorati (Lazzeroni)

Siena, 6 maggio 2016 - Completata nel 1246 e rimaneggiata nel Trecento, è tra le meglio conservate della città. Ha un antemurale merlato, nella cui parete interna si trova un affresco con la Madonna col Bambino di Sano di Pietro: si legge questa descrizione nell’enciclopedia libera Wikipedia alla voce Porta Ovile.

Quasi ottocento anni di vita per un’opera sopravvissuta a cambi generazionali e guerre, ma che oggi la modernità mette a dura prova. Laddove un tempo passavano famiglie a piedi, in carrozza o singoli a cavallo oggi transitano migliaia di veicoli tutti i giorni. E’ l’unico varco al centro storico lasciato libero, senza telecamere. Pur percorribile solo in un senso di marcia, ovvero in entrata ad imboccare poi Pian d’Ovile.

Eppure la limitazione, evidentemente, non soddisfa, perché sono tanti i mezzi, a due ruote, che imboccano la porta in senso contrario, uscendo quindi verso Simone Martini. E’ un caso simile a quello di via delle Cerchia (in ztl) raccontato qualche giorno fa, ma se possibile ancora più consistente nei numeri, visto che per Porta Ovile passa gran parte del traffico entrante in centro, pratica che fa di questo varco uno snodo fondamentale della circolazione cittadina.

In non più di 5 minuti di osservazione abbiamo ‘immortalato’ 5 mezzi uscire dalla porta: tre scooter, di cui uno solo condotto a piedi dal conducente, e due biciclette. Una casistica importante.

«Sono tanti i veicoli a due ruote che sfrecciano al contrario fra i mezzi in entrata – racconta un residente – Capita anche qualche auto, ma è qualcuno che si è perso, forse straniero. Per i motorini invece è la normale quotidianità: tanti parcheggiano nei posti dentro la porta e poi quando ripartono escono di lì, senza fare il giro». Fretta, comodità o scorciatoia che sia, uscire dalla porta con un veicolo è violazione del codice della strada, un contromano. Ma è soprattutto un rischio: per il conducente del motorino che deve farsi largo fra i mezzi che arrivano nel senso contrario e per il ciclista che facilmente potrebbe essere investito.

Una pratica poi, che, oltre al resto, contribuisce a ingolfare il traffico in una zona già messa a dura prova dalla chiusura di via Peruzzi. Cui si deve tra l’altro, anche la difficile manovra cui sono costretti i bus della linea 2: questi infatti nel normale percorso provenivano da via Peruzzi e all’altezza di Porta Ovile imboccavano, proprio di fronte, via Beccafumi; oggi invece i bus arrivano da via Simone Martini e sono costretti ad affrontare poi la curva ad ‘u’ per prendere via Beccafumi.