"Parroco, la prego mi aiuti...": così truffavano i sacerdoti

Smascherati i truffatori seriali che raggiravano anziani preti

Un prete (foto di repertorio)

Un prete (foto di repertorio)

Siena, 31 marzo 2016 - UN BUSINESS di donazioni caritatevoli false che, in pochi mesi, si stima possa aver fruttato qualcosa come centinaia di migliaia di euro. Preti e anziani in tutta Italia le vittime preferite di due uomini residenti a Civitanova Marche che con una semplice telefonata li convincevano a versare cifre considerevoli sulle carte prepagate millantando incidenti, problemi economici, disagi familiari e lavorativi.

I DUE MARCHIGIANI sono stati scoperti dai carabinieri di Siena dopo la denuncia di un parroco che, tra Natale e Capodanno, aveva donato con otto 8 bonifici un totale di circa settemila euro.

Il primo nel mese di dicembre dopo che aveva ricevuto una telefonata da uno sconosciuto che gli chiedeva 775 euro, perché la sua autovettura si era fermata lungo la strada e non aveva denaro per richiedere un carro attrezzi e, con toni accorati di afflizione e di sconforto gli chiedeva di ricaricare la sua carta perché faceva freddo e le sue due bambine piangevano disperate. Benché sorpreso il sacerdote aveva eseguito la ricarica. All’indomani lo stesso sacerdote riceveva la chiamata di una seconda persona che si presentava come «comandante dei carabinieri» e conoscente del primo interlocutore. Lo sconosciuto ringraziava il parroco per la collaborazione e per la bontà d’animo dimostrata, salvo poi chiedere un’altra ricarica (800 euro).

Le chiamate si sono susseguite nei giorni seguenti, fino a quando il parrocco ha iniziato a pensare a un raggiro e si è rivolto ai carabinieri. I quali, dopo una serie di accertamenti, hanno capito di aver a che fare con due truffatori, peraltro già denunciati per questo genere di reati. I militari verificavano anche che il numero delle vittime dei truffatori era considerevole e fra queste c’erano diversi sacerdoti. Nelle ultime settimane un parroco della provincia di Cagliari aveva inviato 1.800 euro ai due uomini che sono stati poi denunciati per truffa.