Palio, parla Tittia: "Ci potevamo nerbare tre giri. Ma vigliaccate no"

Il fantino duro sul gesto di Columbu, che l'ha disarcionato

Tittia viene portato via dai contradaioli dopo  essere caduto a causa di Veleno II (foto Lazzeroni)

Tittia viene portato via dai contradaioli dopo essere caduto a causa di Veleno II (foto Lazzeroni)

Siena, 4 luglio 2015 - "Era l'unico modo per fermarmi. Però farlo così è stato veramente scorretto". Una polveriera carica di rabbia, Tittia. "Ho già ripreso a lavorare, vado avanti creando le situazioni giuste. Il Palio, tanto, è una ruota che gira. Ne sono convinto", sottolinea ripensando a Veleno II che l’ha afferrato per il giubbetto facendolo cadere.

Come si sente Tittia dopo quanto avvenuto in Piazza?

"Fisicamente sto benissimo. Però siamo andati fuori dalla righe. Questo non è Palio e non fa bene alla festa".

Eppure c’è chi sostiene che si è trattato di un ritorno alla tradizione.

"Mi hanno chiamato persone che da 50 anni vedono il Palio dicendomi che queste cose non devono succedere. Spero che il Comune adotti provvedimenti, non solo nei confronti del fantino che esegue quello che gli dice la Contrada. Altrimenti dall’anno prossimo si potrà prendere una persona, che magari non ha più troppa voglia di montare, che si assume il rischio e ferma una Contrada. Sai quante se ne trovano così...".

Cosa pensa Tittia del comportamento fra i canapi tenuto da Columbu?

"Non è la prima volta che si vede un fantino andare a cercare l’avversaria. Ma prendermi dietro, quando già i cavalli era sfilati via. Per me si poteva partire e nerbarsi tre giri senza mai smettere, però la vigliaccata alle spalle... quello no. Non ha niente a che fare con il palio di Siena. Siamo nel 2015...".

Quando si è sentito tirare per il giubbetto?

"D’istinto mi è venuto di afferrare le redini del suo cavallo, potevo tirarlo di sotto. Forse cercava di farmi prendere una maxi-squalifica, ma non ci sono cascato".

Com’è stato tornare nel Nicchio?

"Da brividi, un’emozione unica. Dieci anni fa l’ultimo Palio, è stato un po’ come tornare in famiglia. Una situazione stupenda, ci sarà un’altra occasione".

Andrea Mari ha vinto un grande Palio.

"Tanto di cappello. Dicevamo l’altro giorno che questo Palio l’avrebbe centrato il più forte. C’è riuscito lui, bisogna fargli i complimenti. E basta. Ha attraversato fasi delicate e difficili, dopo l’infortunio, adesso la ruota della fortuna ha ripreso a girare".

Questa vittoria cambia gli equilibri nel Palio?

"No. Io ho le mie Contrade e Andrea le sue. Poi è chiaro che in questo momento lui ha guadagnato tanti punti. Non ci sono problemi. Ci si adegua. Senza demordere. Io ci sono sempre. Per agosto si sta sereni".

Laura Valdesi