Siena, 24 giugno 2016 – I senesi sembrano aver perso la voglia di giocare. La crisi della città e tante regole imbrigliano la Festa, tanto più bella e sentita quanto più si lascia correre nei binari naturali. Un sentimento che ha accompagnato le previsite al Ceppo, anche stamani. "Tanto che si tengono a fare i cavalli, se poi non li prendono e i popoli non saltano", la critica diffusa. E’ forse l’ora di recuperare quell’aspetto di divertimento che, restando certo nelle regole del vivere civile, è ingrediente indispensabile del Palio.
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Poi possiamo anche parlare dei cavalli assenti stamani – Tamara, Fulmine Femmina e Quentu – i quali certo non spostano il lotto. Che perde comunque dei pezzi e, quest’anno ancora di più, evidenzia la necessità di una revisione del Protocollo equino, nell’inverno, se non si vuole che presto a tenere i cavalli siano soltanto i fantini. Al Ceppo c’erano stamani Carlo Sanna e Francesco Caria, il primo con tanti giubbetti possibili da indossare, l’altro che dichiara di avere il coltello alla gola per cui non può permettersi sbagli. Deve vincere, se non altro fare un Palione.
Nel pomeriggio si saprà invece se Morosita, Mississippi e Pestifero, che correrà a Bientina, verranno presentati dando il via alle prime ipotesi concrete sui dieci barberi al canape.