Mps, a caccia di cimici e microspie nella sede della Fondazione

Un'azienda specializzata passa al setaccio le stanze di Palazzo Sansedoni

Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps (Ansa)

Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps (Ansa)

Siena, 20 maggio 2015 - Una bonifica programmata da tempo, non la prima e probabilmente neppure l'ultima, quella fatta nei giorni scorsi a Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps. Tutte le stanze, con particolare attenzione a quelle del presidente Marcello Clarich e del direttore generale Enrico Granata, sono state passate al setaccio da un'azienda specializzata nell'individuazione di cimici e microspie.

Quasi una 'prassì, una routine, secondo quanto si apprende, messa in atto ormai da qualche anno dai vertici dell'Ente, che controlla il 2,5% del capitale di Mps (il 9% grazie al patto parasociale con Btg Pactual e Fintech), per evitare fughe di notizie. La particolarità di questa volta riguarda i tempi: Clarich e la Deputazione amministratrice dovrebbero comunicare entro i primi giorni della prossima settimana, se non già tra venerdì e sabato, la loro decisione sull'adesione o meno all'aumento di capitale da 3 miliardi deciso dal Monte. La preoccupazione è che nessuno possa avere informazioni prima delle comunicazioni ufficiali a Consob per evitare di influenzare il mercato ma, soprattutto, di avvantaggiare eventuali 'concorrentì o possibili compratori. Dalla Fondazione nessun commento e tantomeno notizie su eventuali cimici trovate nell'antico palazzo.