In diminuzione i reati ambientali, una provincia attenta alla natura

Arpat, positivo il bilancio degli accertamenti fatti nel 2014

Rifiuti differenziati (Foto Germogli)

Rifiuti differenziati (Foto Germogli)

Siena, 25 maggio 2015 - Sempre più attenti alla «salute» dell’ambiente. A dirlo sono i dati evidenziati nel bilancio 2014 da Arpat. La nostra provincia ha una superficie territoriale di 3.820, 98 chilometri ed è stata «divisa» in sette aree omogenee per risorse territoriali e ambientali. Lo scorso anno Arpat ha ricevuto 67 esposti (l’anno prima erano stati 76) da parte di privati cittadini che hanno praticamente aperto 72 differenti procedimenti. La differenza tra i due dati è legata al fatto che un esposto può originare più matrici ambientali. E guardiamo nel dettaglio le varie voci: 19 esposti legati ad emissioni in atmosfera ( 2 in più rispetto al 2013), 11 per abbandono di rifiuti, 14 legati al rumore, 7 per l’amianto, 19 per scarichi di acque reflue non autorizzati e 2 per campi elettromagnetici.

Nel 2014 a differenza di quanto accaduto nel 2013 non ci sono state bonifiche. Nel fare la comparazione con i numeri sopra evidenziati emergono dei segnali positivi: intanto sono state in netto calo le segnalazioni per abbandono dei rifiuti. Insomma i cittadini dimostrano sempre più civiltà e rispetto verso l’ambiente anche se in alcuni Comuni della nostra provincia le stesse amministrazioni pubbliche sono state costrette ad installare telecamere proprio per prevenire certi gesti di maleducazione.

Negativo, invece, il dato relativo alla copertura in cemento-amianto. Le segnalazioni sono passate da una nel 2013 a sette lo scorso anno. Cinque dei sette esposti riguardavano coperture e sono stati inoltrati agli enti competenti, mentre due casi erano relativi ad abbandono, oppure incendio e così è intervenuto il dipartimento a supporto delle autorità competenti. In diminuzione le segnalazioni relativi alla risorsa idrica: 19 contro i 25 dell’anno 2013. Gli esposti più frequenti hanno riguardato gli scarichi di acque di colorazione anomala o sversamento di acque reflue a cielo aperto e quindi non autorizzate da parte di attività produttive o provenienti da utenze domestiche.

Cecilia Marzotti