"La fusione con Bilbao era fatta. Per FMps un miliardo di premio"

Esclusivo: il racconto delle trattative nelle parole dei protagonisti. Così la politica bloccò l'intesa

Sallustio Bandini

Sallustio Bandini

Siena, 24 ottobre 2014 - UNA FUSIONE con il Banco di Bilbao, la garanzia di avere la direzione generale a Siena, una partecipazione al 12% e un premio da un miliardo di euro per la Fondazione Mps. Poteva essere questo il presente di banca Monte dei Paschi all’interno di un grande gruppo europeo capace di competere alla pari con le corazzate italiane (Intesa San Paolo e Unicredit) e quelle del Vecchio Continente. Un presente ben diverso da quello attuale, non solo per la spada di Damocle degli stress test, ma per quella partecipazione scesa al 2,5 per cento, seppur inserita all’interno di un patto parasociale con i partner di Fintech e Btg Pactual.
E’ quello che emerge dalle carte dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta, ora al vaglio del pool economico-finanziario della Procura di Milano, coordinato dal sostituto procuratore Francesco Greco. Carte in cui a parlare sono i protagonisti dell’ultimo decennio senese. In particolare a raccontare i dettagli di quello che era un accordo a «un passo dall’essere sottoscritto» è l’ex provveditore della Fondazione, Marco Parlangeli.
 
 
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