La riapertura di 'Un tubo', 'tripla soddisfazione' del vice sindaco

"Abbiamo unito la richiesta di cultura alla tutela dei residenti del centro". Il locale a due passi da piazza del Campo tornerà a essere il crogiolo di esibizioni dal vivo

Fulvio Mancuso è stato fra gli ideatori del nuovo regolamento che ha permesso la riapertura di Un Tubo

Fulvio Mancuso è stato fra gli ideatori del nuovo regolamento che ha permesso la riapertura di Un Tubo

Siena, 23 settembre 2016 -  VIA I LUCCHETTI, si riparte. Alla grande, con il trio del batterista Roberto Gatto, protagonista del jazz italiano. Si riparte, dopo la chiusura, sofferta. Un Tubo, a due passi da piazza del Campo, tornerà a essere il crogiolo di esibizioni dal vivo, di livello, il «luogo sacro per il vino, spazio dove godere di grande musica» per dirla come chi il progetto lo ha ideato e gli ha dato forma.

«SIENA non è rimasta ferma come forse qualcuno temeva – dicono in via del Luparello - La gente si è mobilitata, il governo della città ha lavorato al tema della gestione della musica live, e finalmente, il 10 maggio il Regolamento per i pubblici spettacoli è stato approvato. Le condizioni per lavorare sono più chiare. E’ possibile, se pur all’interno di regole, fare musica e cultura in questa meravigliosa città».

Dolci note per Fulvio Mancuso. «La mia soddisfazione è tripla – sorride il vice sindaco – sono contento che un locale apprezzato come Un Tubo, abbia riconosciuto il lavoro dell’amministrazione che è riuscita a riempire un vuoto normativo con l’approvazione del Regolamento; aver coniugato la richiesta di cultura della città, universitaria, alla tutela dei residenti, è una sfida vinta: i gestori si sono riconosciuti nel nuovo quadro di regole, a dimostrazione di un processo di concertazione che è alla base del nostro operato. Ascolto e partecipazione: quello che abbiamo fatto – dal bike sharing ai cardioprotettori, all’agricoltura urbana – e abbiamo in programma di fare si fonda su un dialogo tra le parti, gli operatori, le associazioni di categoria e ovviamente i cittadini, ovvero chi Siena la conosce perché la vive. Chi parla di scarsa partecipazione, e non virtuale, è proprio il primo a non cercarla. Informarsi è un onere, per chi vuole incidere».

Eppure il tema della ‘movida’ è sentito in città, Pantaneto ne è al centro. «Per quanto non si possa parlare di alta criticità, l’amministrazione è seriamente impegnata – spiega Mancuso - Io per primo non mi sono sottratto al dibattito pubblico nel Leocorno. La questione è complessa. Abbiamo cercato sinergie con Viva Pantaneto Viva, siamo intervenuti sulla pulizia o sull’educazione dei giovani, ma non possiamo farlo sugli orari di apertura e chiusura dei locali. Stiamo comunque lavorando ad altre regole di tutela: il mio obiettivo lasciare Siena in una condizione migliore di come l’ho trovata».

UN TUBO, intanto, riparte. «Grazie al Regolamento i locali che propongono musica dal vivo, non discoteche, quindi senza bigliettazione e consumazione obbligatoria, potranno rimanere aperti fino a mezzanotte, alle una nei giorni pre festivi. Dovranno rispettare i limiti nell’emissione sonora, con deroghe nelle feste comandate. Dodici volte all’anno, per limitare la concorrenza sleale, potranno organizzare serate particolari, con l’uso di pedane, strumentazioni e ciò di cui necessitano».