Baby-ciclisti si perdono in campagna

Tredicenni disidratati e disperati: sono stati salvati dai carabinieri

Carabinieri

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Siena, 22 agosto 2016 - L’INCOSCIENZA della gioventù. Più la voglia di compiere l’impresa con l’amico del cuore, come moderni Coppi e Bartali. In fondo, si sono detti, cosa sarà mai percorrere chilometri sterrati in bicicletta. Lo fanno anche i ciclisti dell’Eroica, di ogni età. Ma non hanno tenuto conto del caldo torrido all’ora di pranzo e di quelle strade di campagna, diverse eppure tutte uguali, che si trovano nella zona della Cava di Pietramonti, tra Vescovado di Murlo e Monteroni. Così la gita in mountain bike di due ragazzi di 13 anni sabato si è trasformata in odissea. Si sono persi. Erano disidratati sotto il sole cocente. Non avevano neppure la forza per mettersi sui pedali. Per fortuna uno aveva con sé il cellulare (qualche volta serve, non va sempre demonizzato!) con cui ha chiamato i carabinieri di Murlo che, nel giro di breve, sono riusciti a trovarli. E a portarli in salvo.

«ANDIAMO a fare un giro in bici», avevano detto. Che c’è di male, sono ragazzi. Così hanno imboccato le strade sterrate. Prima un chilometro, poi un altro e un altro ancora. Almeno una decina. La fatica poi si è fatta sentire e si sono resi conto che non riuscivano a tornare indietro. Avevano perso l’orientamento. Avvertivano una sete terribile ma erano senza scorte d’acqua. In quelle strade sperdute non passava anima viva a cui chiedere aiuto. Il panico. Disperati. Unica possibilità chiamare il 112, sempre raggiungibile anche quando manca il segnale. Poco dopo le 13 la richiesta di soccorso che innesca l’intervento dei carabinieri di Murlo. Iniziano le ricerche sulla base della descrizione dei luoghi da parte del tredicenne e delle indicazioni della nonna di uno dei ciclisti. Sulla loro strada numerosi ostacoli, compresa la sbarra di una proprietà privata da bypassare per proseguire. Ci sono voluti 50 minuti per ritrovarli. Erano distesi sotto un albero. Felicissimi quando hanno visto le divise con bottiglie fresche d’acqua e integratori, bevuti in un soffio dai ragazzi. E’ bastato questo, unitamente all’aria condizionata del fuoristrada dei carabinieri, per farli riprendere prima di restituirli alla nonna. Sani e Salvi.