Dalla birra ai cosmetici: nascono i prodotti griffati Santa Maria della Scala

Con lo stesso marchio anche generi alimentari, vino e cartolibreria

LA DEGUSTAZIONE Numerosi i partecipanti al lancio della birra «Terza»

LA DEGUSTAZIONE Numerosi i partecipanti al lancio della birra «Terza»

Siena, 27 maggio 2017 - «ABBIAMO registrato il marchio ‘Santa Maria della Scala’, con cui diamo il via alla fase di lavoro sulla visibilità, che passa attraverso la sua attività ma anche una serie di prodotti». Parola di Daniele Pitteri, direttore dell’ex antico Spedale di Siena fattosi museo. Il lancio della birra del Santa Maria, La Terza, è l’inizio di una precisa strategia di marketing, per cui il futuro, domani, parte nel passato e dunque anche in quell’attività medicamentosa tipica dell’arte degli speziali e delle prime farmacie.

Direttore perché la birra e dove si venderà?

«Per ora sarà in vendita solo al Santa Maria, al bar, sia in bottiglia che alla spina. Poi allargheremo i confini, andando fuori. A fine giugno procederemo ad integrare anche questa procedura con il nuovo sito, arrivando a fare e-commerce e spedizioni della cassa di birra, come di tutti i prossimi prodotti, a domicilio. Fosse anche in Giappone».

Altri prodotti? Quali?

«Sicuramente una linea cosmetica, prodotti da farmacia, ma anche generi alimentari, vino direi e poi oggettistica da cartolibreria, dal quaderno alla matita al segnalibro. Tutto quanto comunque abbia attinenza con l’attività propria del Santa Maria della Scala oggi, il museo; ma anche con la storia di questo edificio, quella dello spedale dei pellegrini».

Dunque anche abbigliamento, calzature o altro legato al viaggiare?

«Di certo lo scooter non lo faremo, ma qualche prodotto pensando ai pellegrini penso di sì. Potremmo fare ad esempio una linea di abbigliamento per neonati, pensando alla storia dei gettatelli e alle balie. Entro un mese comunque partirà la seconda fase, quella cosmetica: sarà l’Asp Città di Siena a produrre la linea comprendente shampo, creme antifatica, bagnoschiuma e simili. Prodotti che saranno in vendita al Santa Maria ma anche nelle farmacie comunali di Siena, gestite sempre da Asp».

E poi?

«Poi passeremo ad attivare licenze: a metà giugno incontrerò un gruppo di imprenditori per parlare di possibili accordi per la realizzazione e vendita di altri prodotti, sempre con il nostro marchio. Tipo il vino».

Operazione visibilità partita appunto dal logo, la storica scala?

«Francesca Pavese, allieva del bravissimo grafico Fronzoni, ha realizzato il restyling del logo. E’ stata scelta una linea molto soft, stilizzata e contemporanea nel tratto ma il tutto a partire dalla tradizionale ‘scala’. E proprio dalla scomposizione della scala in segmenti e colori diversi si è ottenuto un alfabeto di 21 simboli, 7 dei quali sono diventati identificativi dei sette livelli, piani, del Sms. L’alfabeto servirà per gestire la comunicazione, il merchandising e la grafica dei prodotti in vendita. Ma sarà utilizzato anche per i percorsi di visita nel museo».