Bimba morta, otto indagati: «Il travaglio fu troppo lungo»

Prime indiscrezioni sull’autopsia dopo il dramma in ospedale

Una foto di repertorio in un reparto di neonatologia

Una foto di repertorio in un reparto di neonatologia

Poggibonsi, 14 maggio - OTTO tra medici e infermieri sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo. I professionisti secondo la procura sarebbero responsabili della morte di una neonata avvenuta tre mesi fa in sala parto all’ospedale di Campostaggia.

E’ il 26 febbraio scorso quando una giovane coppia italiana residente a Colle in attesa del primo figlio si presenta al nosocomio valdelsano perché alla futura mamma sono arrivate le doglie. Fino a quel momento era stata una gravidanza normale e al compimento del nono mese di gravidanza la piccina aveva deciso di venire al mondo. Nulla in quel momento faceva presagire quanto sarebbe accaduto dopo. Il travaglio era stato molto lungo: oltre dieci ore come poi verrà accertato nel corso delle indagini fatte successivamente al dramma.

Nell’immediatezza emerse che durante questo lasso di tempo improvvisamente il battito fetale si era interrotto. Quando i medici di turno in quel momento (erano già cambiati rispetto all’ingresso in ospedale della giovane donna) si erano accorti di quanto stava accadendo avevano deciso di intervenire. Era troppo tardi, purtroppo. La piccina era morta. E a nulla erano valse le manovre rianimatorie per far ricominciare a battere quel piccolo cuore,

I genitori immediatamente avvertiti avevano attivato con una denuncia i carabinieri della compagnia valdelsana. Furono proprio gli uomini dell’Arma di Poggibonsi su input del procuratore Fabio Maria Gliozzi a sequestrare la cartella clinica e ad ascoltare quanti tra medici e infermieri si erano succeduti in sala travaglio. I verbali degli interrogatori e i documenti sanitari qualche giorno la morte della neonata erano stati tutti depositati nella cancelleria del pubblico ministero.

La salma della piccola intanto era stata messa in una cella frigorifero in attesa che il magistrato decidesse il da farsi. In quei giorni i carabinieri avevano interrogato altre persone e trasmesso le risultanze alle cancellerie del terzo piano del nostro palazzo di giustizia. Erano trascorsi trentacinque giorni prima che venisse fissata l’udienza durante la quale con incidente probatorio viene nominato il consulente fissata per il primo aprile l’autopsia.

L’accertamento medico legale (un atto irripetibile a cui avevano partecipato anche i consulenti nominati dagli indagati) era stato fatto e secondo fonti vicino alla procura avrebbe confermato che la morte della piccola sarebbe riconducibile al lungo travaglio. In parole povere non c’era stato da parte del personale sanitario un tempestivo intervento per far nascere viva quella creatura.

UNA TRAGEDIA, dunque, destinata a finire sul tavolo dei giudici. Saranno loro, prima attraverso l’udienza preliminare e poi se ci sarà il rinvio a giudizio degli attuali otto indagati, con il dibattimento e relativa istruttoria a stabilire esattamente quanto accaduto quel 26 febbraio in sala travaglio dell’ospedale di Campostaggia.